Mancano ancora pochi mesi per visitare la Biennale di Architettura di Venezia, hai tempo fino a novembre! Potrebbe essere anche una bellissima occasione per un weekend nella città incantata.
La 15a edizione della Mostra internazionale di Architettura, organizzata dalla Biennale di Venezia, è diretta quest’anno dall’architetto cileno Alejandro Aravena, famoso per il suo impegno nell’architettura sociale.
La mostra ha come titolo REPORTING FROM THE FRONT.
Si tiene ai Giardini e all’Arsenale e in altri luoghi specifici di Venezia: i partecipanti sono 88, da 37 paesi, ed è costellata di innumerevoli eventi collaterali, il tutto orientato al tema sociale, del bene comune, del recupero (scarti, immondizia, materiali usati), della sostenibilità e dell’architettura accessibile a tutti.
La mostra si concluderà il 27 novembre 2016 e offre come sempre molti spunti, eccone alcuni imperdibili
- La sala iniziale della Mostra, all’Arsenale, ospita l’opera del direttore Aravena, quasi un’introduzione visuale e concettuale di cemento e metallo all’intera mostra, costruita con gli “scarti” delle precedenti edizioni (soprattutto 2015 e 2014), che riporta al titolo della Mostra e introduce il concetto di recupero e creatività in tempi di emergenza globale.
- Il padiglione Italia, sempre all’Arsenale, dello studio TAMassociati (di Massimo Lepore, Raul Pantaleo e Simone Sfriso), che con “TAKING CARE – Progettare per il Bene Comune” affronta temi legati al sociale, al bene e all’agire comune, grazie a opere collettive di pubblica utilità, realizzate anche tramite il crowfunding.
- Ai Giardini, trovi nella prima sala del Padiglione Centrale il Leone d’Oro per la migliore installazione. Quest’anno è andato alla struttura dello studio paraguaiano Gabinete de Arquitectura di Solano Benítez, Gloria Cabral e Solanito Benítez, che con l’opera intitolata “Breaking the siege” si concentra sulle possibilità di fare architettura attraverso semplicità strutturale, materiali primari e manodopera non qualificata, riportandola accessibile a tutti.
- Alle Corderie dell’Arsenale, visita “Let’s talk about garbage” dell’architetto polacco Hugon Kowalski e del critico d’architettura Marcin Szczelina, che mettono in mostra un progetto che invita alla riflessione rivolta all’eco-sostenibilità, per riciclare e bonificare materiali per fare architettura, come i flussi illegali di spazzatura che convergono nelle zone più indigenti e popolate del pianeta.
Un altro evento da non perdere è la mostra dedicata alla recentemente scomparsa Zaha Hadid, che si tiene fino al 27 novembre 2016, a Palazzo Franchetti, splendido edificio del Seicento. Zaha Hadid è stata la prima donna a vincere il più importante riconoscimento nell’ambito dell’architettura mondiale, il Pritzker Prize.
La mostra sarà un’ottima occasione per scoprire opere, metodologie, disegni e modelli dell’architetto iraniano celebre per molte opere, all’insegna di un’architettura unica e visionaria.
Ne ricordiamo solo alcune: il London Aquatics Centre a Londra, il MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma, il Messner Mountain Museum (MMM) a Plan de Corones, a 2.275 metri di altezza, il Centro culturale Heydar Alyev Center a Baku, in Azerbaigian, la Guangzhou Opera House in Cina, la Library & Learning Center per il Campus Universitario per l’Economia a Vienna.
Non tutti sanno che l’architetto iraniano ha lavorato anche nell’ambito della moda e dei gioielli, per Lacoste, Louis Vuitton, e Swarovski.
Sei pronta a fare le valigie per Venezia?
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