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10 cose sulla cultura giapponese che ti incuriosiranno

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Hai sempre subito il fascino del Giappone? Dall’hanami agli onsen, abbiamo raccolto in pillole alcuni aspetti da conoscere della loro cultura

Sono passati 150 anni da quando il Regno d’Italia e l’Impero del Giappone firmarono il Trattato di amicizia e commercio e Milano per l’occasione, dal 22 settembre fino al 29 gennaio 2017, ha organizzato una mostra a Palazzo Reale, Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Luoghi e volti del Giappone, che ricostruisce, attraverso i dipinti, le serigrafie e le illustrazioni di questi artisti una cultura, a noi lontana come quella giapponese. I temi che affronta sono vari: la famiglia, la natura, il paesaggio, gli animali e la bellezza femminile.

Non sai resistere al suo fascino e vorresti sapere qualcosa di più? Ecco qualche curiosità sul Giappone che abbiamo raccolto in pillole: 

1. In Giappone esistono molti onsen

Il Giappone è un Paese ad alta attività sismica e vulcanica e sono molti i bagni termali con acque calde naturali legate a sorgenti geotermiche distribuite sul territorio. Capita spesso che sia all’aperto, ma esistono anche quelle in strutture chiuse. Non sono solo un’attrazione turistica per chi vuole rilassarsi e scappare dalla metropoli caotica, i giapponesi li considerano importanti perché permettono una “comunione in nudità” e consentono di conoscere le altre persone in un’atmosfera diversa e più familiare. 

Nella maggior parte dei casi gli onsen hanno zone separate per uomini e donne e non si accettano costumi perché, secondo una radicata convinzione, tutto quello che non è corpo nudo rischia di sporcare l’acqua. a volte è anche proibito l’ingresso alle persone tatuate o che non possono coprire, perché troppo grande, il loro tattoo. Questi disegni, infatti, vengono associati, perché loro prerogativa, alla Yakuza, la loro mafia. Alcuni onsen vantano anche ospiti speciali che possono farti compagnia tra i fumi delle acque calda e la neve: le scimmie selvatiche. 

2. Lo sport nazionale non è il calcio

Sono due gli sport principali del Giappone, il baseball, che fu introdotto dagli americani a seguito della loro massiccia presenza dopo la Seconda Guerra Mondiale, e il sumo che vanta un’antica tradizione. Per il baseball esistono due leghe principali professionistiche a cui si affiancano anche le squadre legate alle scuole e ai campionati universitari. Tra gli altri sport praticati e seguiti a livelli nazionale ci sono la pallavolo, il tennis-tavolo (sì, è il nome tecnico del ping-pong), il basket e il golf.

3. Hanno le previsioni (metereologiche) per la fioritura dei ciliegi

Ogni anno per i giapponesi esiste un periodo magico che può andare da aprile a maggio in cui si gode della bellezza della fioritura primaverile dei ciliegi, l’hanami. I veri protagonisti sono i sakura, i ciliegi nella loro varietà ornamentale, che colorano di rosa strade, giardini, laghi. Solitamente accade che dalle città in molti si spostino verso le località più famose del Giappone in cui possono assistere allo spettacolo, possono ammirare la natura, festeggiare con un picnic. Ci sono anche le previsioni, simili a quelle meteorologiche, per capire quando i fiori sbocceranno e quanto durerà la loro esplosione. 

4. I loro templi si nascondono nel paesaggio

Il Giappone ha tradizioni religiose antiche di millenni che si intrecciano. Sono molti e spettacolari, pur nella loro discrezione e semplicità, i templi buddisti che costellano il territorio: spuntano in luoghi impensabili, sono nascosti tra le fronde degli alberi nei boschi, sono circondati da laghi dalle verdi acque, sono in perfetta comunione con il paesaggio. Con il buddismo, poi, convive la filosofia scintoista, un’antica religione indigena ancora radicata, che pone al centro il culto degli antenati e l’armonia con la natura. Sono queste due le principali filosofie che impregnano la cultura giapponese e ne rappresentano la maggiore ispirazione anche estetica. 

I giapponesi fin dall’antichità hanno attribuito ai vari elementi della natura dei poteri spirituali e sacri e per questo li hanno venerati come divinità.

5. Hanno delle arti chiamate “dell’effimero”

Sono chiamate così quelle pratiche tradizionali che i giapponesi sentono come vere forme d’arte, ma che sono destinate a esaurirsi in tempi brevi. Tra queste ci sono la cerimonia del tè e l’ikebana, l’arte di disporre i fiori recisi secondo particolari regole ispirate al senso di armonia dell’universo. Queste attività permettono loro, come delle vere e proprie vie spirituali, di padroneggiare i valori del wabi, la bellezza dell’austerità, e del sabi, l’eleganza e la serenità di un tempo passato.

6. Il loro teatro è fatto di maschere

Una delle espressioni artistiche più note del Giappone è il teatro nō che nasce nel XIV secolo e ancora oggi viene messo in scena. Si caratterizza per una particolare lentezza nelle azioni e per i protagonisti il cui volto è camuffato da maschere tipiche che nascondono ogni tipo di mimica facciale. Gli attori si muovono con cenni che acquisiscono sempre significati codificati e ben precisi e i ruoli sono fissi, quattro per la precisione. Le storie appartengono sempre a cinque categorie: c’è la rappresentazione delle divinità, quella sui guerrieri, sulle donne, sui demoni e poi quella che può giostrarsi tra diverse tematiche. L’accompagnamento è eseguito da strumenti come il flauto e i tamburi.

7. La loro ispirazione è la natura

La pittura giapponese, e in generale tutto il mondo delle arti, ha sempre una connessione con la natura e con le stagioni ognuna delle quali è legata a diverse tradizioni che affondano le origini nel passato. Sono molti gli artisti che si sono dedicati al paesaggio, trasformandolo in un soggetto di pura contemplazione che trasmette serenità, pace, senso del sogno e del meraviglioso. I soggetti prediletti, infatti, ritornano nelle varie epoche e declinati su diversi materiali — seta, terracotta, carta —. Nella maggior parte dei casi, come per esempio Hokusai, Hiroshige, Utamaro, si tratta di scene tratte dalle leggende, ritratti di vita quotidiana, distese marine, paesaggi montuosi, foreste a perdita d’occhio, tripudi di fiori.

8. I loro giardini sono piccole miniature che simboleggiano il mondo

I giardini giapponesi sono delle miniature che riproducono la natura secondo i principi della filosofia scintoista. Nel tempo, poi, hanno subito anche l’influsso del buddismo e dell’induismo. Sono molte le leggende legate alla loro creazione: secondo la tradizione, infatti, il loro obiettivo è quello di ricreare i luoghi abitati dagli dei. Ci sono le otto isole perfette, i laghi, il leggendario monte Horai che simboleggia l’idea di un mondo perfetto. Ogni singolo elemento di un giardino giapponese ha un significato astratto e fortemente stilizzato. 

Avevano, fin dalle origini, due principali scopi, da una parte erano studiati per il piacere estetico e la ricreazione degli imperatori, e dall’altra erano funzionali alla meditazione e alla contemplazione. Possono essere di tipi diversi: ci sono quelli costituiti di sola roccia e sabbia bianca, che indica il mare, quelli con le case da tè dove si svolge la tipica cerimonia, quelli dove è possibile percorrere un itinerario meditativo.

9. Amano i prodotti che sbiancano la pelle

Esiste un canone di bellezza che in giapponese si definisce bihaku,bi, bello, haku, biancoDa sempre, infatti, il candore della pelle è associato nelle donne ai concetti di purezza e di nobiltà e viene contrapposto a un incarnato più scuro sinonimo di basso ceto. Questo ideale di bellezza ha origini antiche, ha sempre costituito un elemento di seduzione e anche per questo sono molti in Giappone i prodotti in vendita per lo sbiancamento della pelle. 

Una donna particolare: la geisha

La figura della geisha era diffusa in Giappone soprattutto tra il XVIII e il XIX secolo. Oggi ne esistono ancora, ma stanno per sparire. La loro è una lunga storia e all’inizio, in realtà, il ruolo era svolto da uomini. Si trattava infatti di “persone preposte alle arti” che avevano il compito di intrattenere i grandi feudatari con performance artistiche e racconti di storieA partire dal XVIII secolo il loro lavoro venne svolto da donne. Si sono sempre distinte per caratteristiche particolari: portano elaborate acconciature che lasciano scoperto il collo, considerato uno dei punti più sensuali in una donna, e si tingono il viso di bianco per raggiungere l’ideale più puro di bellezza femminile. Oggi la loro figura è spesso confusa con quella di cortigiana di lusso. 

10. Il kimono è un abito per tutte le occasioni

Il kimono è il tradizionale abito del Giappone che ha forma a T, ampie maniche che possono arrivare anche a terra e busto tubolare. Viene indossato da uomini e donne e solitamente è abbinato a dei sandaliinfradito che si indossano con un tipo calzino specifico. Quelli tipici solitamente sono realizzati e decorati a mano e possono presentare diversi motivi decorativi che a volte si legano anche alla stagione — fiori, animali, elementi della natura —. Esistono kimono per diverse occasioni, da quelle più formali a quelle più private e familiari. Quelli più preziosi ed eleganti sono in seta e la loro eleganza è data anche dai colori e dagli accessori abbinati.

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