All’interno del Leopold è infatti ormai possibile passare in rassegna le opere dei più grandi artisti dell’inizio del Novecento, fino a qualche tempo fa “imprigionate” all’interno della collezione di Rudolph e Elisabeth Leopold, i facoltosi collezionisti di Vienna che in cinquant’anni acquistarono più di 5000 opere.
Ed infatti è possibile perdersi nello scorrere i tantissimi pezzi di pittura di autori quali Moser, Klimt Gerstl ed ovviamente il celeberrimo Egon Schiele.
Sono veri e propri viaggi nel mondo della pittura del Novecento, percorsi (o vagabondaggi, se preferite) che oggi possiamo fare solo grazie alla “voracità” del collezionista austriaco morto a Vienna nel 2010.
Dall’altro lato dell’edificio invece, sorge il Momok, il Museo di Arte Contemporanea che, facendo concorrenza alla grandiosità della collezione Leopold, ospita una grande quantità di lavori delle più importanti avanguardie storiche del Novecento.
A Vienna si può quindi andare anche per poter vedere dal vivo, opere di interesse internazionale, di artisti quali Mondrian, Klee e De Chirico, per citarne solo alcuni.
Ma il progetto del Museum Quartier non si ferma alla costruzione dei due nuovi edifici, tra l’altro molto discussi a causa della loro eccessiva modernità (bianco, rivestito di calcare Vraza il primo cubo e coperto di lava basaltica il secondo), ma si estende alla progettazione di grandi spazi (aperti) di aggregazione per gli abitanti della città.
Il consiglio è di dedicare una giornata per incontrarsi magari con i propri compagni di viaggi e gustare una sacher, dolce tipico di Vienna, in uno dei suoi locali o di partecipare a performance di ballo.
All’interno dell’area è anche possibile portare i propri bambini che possono così avvicinarsi all’arte grazie a centri in cui sperimentare le loro doti creative.
Condividi