Al di là di truffe conclamate in cui sfortunati vacanzieri sono incappati e che hanno visto sfumare i propri viaggi a causa di tour operator fatiscenti, è possibile tutelarsi da comportamenti ritenuti scorretti e lesivi.
Se ci accorgiamo che la splendida vista garantita al momento dell’acquisto del pacchetto vacanze, si può godere dalla stanza ma a patto di salire su una sedia, se la tanto decantata spiaggia di sabbia finissima, non è altro che un pantano pieno di alghe, si può fare causa alla società che ci ha venduto il pacchetto.
L’importante è cercare di elevare una contestazione direttamente sul posto in cui ci troviamo e collezionare tutti i documenti che ci possono essere utili per testimoniare l’inadempienza.
Farlo di ritorno dai nostri viaggi rende più difficile dimostrare che il tour operator abbia agito in mala fede.
Ovviamente dovete informarvi bene su quelle che sono le clausole allegate ai diversi contratti (che ricordiamo devono essere assolutamente controfirmati) previsti per i viaggi organizzati da tour operator.
Dovete quindi verificare quali sono i limiti imposti da esso e quali le variazioni consentite rispetto ad eventuali cambiamenti di scenario. Fate comunque controllare bene il contratto da un avvocato perché la legge ci tutela anche in questo caso.
Ad esempio le penalità che deve pagare il viaggiatore in caso di suo recesso dal contratto non devono essere punitive. E la legge si applica anche in presenza di clausole sottoscritte.
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