Dal momento che il modo di concepire la vacanza di chi ama sciare non è più lo stesso, l’offerta dei vari tour operator o delle agenzie di viaggi non può più prescindere da questa metamorfosi. Ma cosa è cambiato e come questa trasformazione, nei periodi clou, come il Natale si riflette su chi ha scelto di passarlo in montagna, magari attratto da una delle tante offerte del mercato?
Il primo cambiamento è forse di carattere pratico. Un tempo negli impianti si creavano sempre lunghe code, quindi il tempo di permanenza sulla neve non coincideva affatto con il tempo effettivo di sciata, che era assai inferiore (un po’ come quando nel calcio a fine partita si fa il calcolo del tempo di gioco). A conti fatti, quindi, lo sciatore medio non è che oggi scii meno, dal momento che ha sciato sempre lo stesso numero di ore, sia allora che ora. E’ solo che ha più tempo a disposizione. E come impiegarlo? Assecondando i nuovi dettami del benessere e del tempo libero: itinerari enogastronomici, spa e centri benessere, vita culturale. E i dati del turismo di questi anni non fanno che mettere in risalto proprio questo nuovo aspetto. Gli italiani sono cambiati e hanno modificato le proprie esigenze.
Di conseguenza non solo è cambiato il modo di passare il Natale in montagna, ma anche le offerte dei viaggi. Già, tutti vogliono la montagna: perché fa bene, perché è sana, perché ci si può andare sia da single che con la famiglia; ma nessuno vuole spendere tanto. Per questo la gran parte dei turisti scelgono regioni come il Trentino che riesce a coniugare la incredibile bellezza dei suoi paesaggi con alberghi dotati di wellness. Il tutto a prezzi contenuti.
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