Oggi scegliere di andare in un villaggio alle Maldive può significare anche la scelta determinata di proteggere il nostro ambiente. I villaggi sono costruiti con materiali naturali, come il legno o la pietra, l’elettricità è sostituita dalle candele e il mare è protetto. Eppure i villaggi sono affacciati su lagune spettacolari e, a chi ci va ad alloggiare per qualche settimana, non manca nulla del lusso universalmente riconosciuto come tale.
Le proposte non mancano. Un villaggio delle Maldive, ad esempio, che abbraccia pienamente l’ecoturismo è sicuramente il Banyan Tree Madivaru. È composto da appena sei tende. Ma se pensate che siano come quelle da campeggio vi sbagliate. Sono ispirate agli accampamenti dei sultani e sono immense, probabilmente più grandi delle case dove siamo abituati a vivere in città, quasi trecento metri quadrati.
Nell’isola di Kunfunadhoo, nell’atollo di Baa, sorge invece il Soneva Fushi: sessanta ville di legno e paglia. Nel The Jungle Service, invece, si arriva a dormire sugli alberi, grazie a una passerella sospesa. Ma non mancano la piscina o la palestra.
Se in alternativa cercate qualcosa di diverso, allora prendete in considerazione l’atollo Faafu. Al suo interno vi troverete il Filitheyo Island Resort. Da un certo punto di vista è il classico villaggio delle Maldive. È il mare infatti il fiore all’occhiello di questo luogo. Ma ciò che lo distingue è il suo modo di rispettarlo. Sull’isola infatti, potete trovare una nursey realizzata appositamente per la cova delle uova delle tartarughe. E non mancano le immersioni o le possibilità di vedere da vicino mante e delfini. La sera si va a dormire nelle palafitte sospese sul mare o sulle capanne con accesso diretto sulla spiaggia. Ad ascoltare il rumore dell’acqua. Il lusso, talvolta, lo può nascondere
Condividi