Esistono pro e contro in entrambe le scelte organizzative: sia in quella che prevede di impostare il proprio viaggio in completa autonomia, sia in quella che prevede di appoggiarsi a un gruppo. Vediamoli insieme.
I viaggi organizzati offrono molti vantaggi. Il turista non deve pensare a nulla, viene preso all’aeroporto e portato in giro; questo genere di viaggi prevede un accompagnatore e sovente ci si sposta in bus. Quasi sempre all’accompagnatore, che ha il compito di sbrigare le faccende burocratiche e formali, si affianca una guida locale, addetta a svelarvi i segreti del luogo. In pratica la vostra terna di partner nel viaggio è composta da autista, accompagnatore e guida. A questi devi aggiungere il gruppo il cui numero può variare da poche unità a una trentina di persone.
Stare in gruppo in vacanza ha mille risvolti. Può essere molto piacevole, si possono fare nuove amicizie, si respira un’aria di condivisione e di allegria per tutto il viaggio. Ma può anche provocare risvolti meno gradevoli: antipatie, irritazioni, ritardi, etc. Tutte cose che possono infastidire il tou umore. Se, in alternativa ai viaggi in bus organizzati, scegli percorsi solitari da fare in autonomia, opterai sicuramente per la strada più faticosa, dovrai pensare a tutto te e, se accadrà qualcosa di imprevisto, non avrai un’assistenza o un autista ad aiutarvi. Ma in compenso avrai la libertà di andare dove vuoi non sottostando ai ritmi di altre persone o di una organizzazione che ti comanda a bacchetta, risparmierai economicamente e di certo acrai molte più possibilità di avvicinarti alla figura di un viaggiatore piuttosto che a quella di un turista. Entrambe le strade sono rispettabili, piacevoli e percorribili. A ciascuno la sua scelta.
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