Le tre isole sono situate a largo della baia di Galway, città che è meta di viaggi in Irlanda da parte di innamorati che qui possono comprare il famoso anello “Cladding Ring”. Il nome di questo gioiello deriva dall’antico villaggio dei pescatori e da sempre contraddistingue lo stato delle donne del paese. Su di esso è raffigurato un cuore sovrastato da una corona e due mani che lo cingono: se si indossa a sinistra significa che si è liberi mentre se si indossa a destra vuol dire che si sentimentalmente impegnati.
Quello che colpisce rispetto ad altri viaggi in Irlanda è che soggiornare presso una di queste isole significa venire a contatto con una popolazione che sembra indifferente alle evoluzioni sociali e al fenomeno della globalizzazione che, invece, investe il resto del mondo. Qui si parla ancora soltanto il gaelico o anche detto Irish, la lingua celtica tradizionale.
La storia delle isole è legata quindi alla cultura dei druidi e lo si può percepire anche vedendo i resti della fortezza in pietra, Dún Aengus che sorge a picco sul mare, forse usata dai druidi, per l’appunto, per riti stagionali.
Che si viaggi in Irlanda o si resti a casa, è possibile comprendere lo stile di vita degli abitanti delle isole grazie al docu-film del regista americano Robert Joseph Flaherty che ha deciso di raccontare proprio le difficili condizioni di vita di Inis Mór, una delle tre isole. Il documentario del 1934, vinse il primo premio nella sezione stranieri della Mostra del cinema di Venezia ed è considerato ancora oggi una lezione di cinema.
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