Che dire poi del Museo d’Orsay, che è riuscito a recuperare una stazione per farla divenire la casa degli impressionisti. Ma ampio spazio è stato dato anche alla grandeur che anch’essa tiene a rinnovarsi per ricordare al mondo intero che i francesi restano sempre… i francesi. Un esempio su tutti il titanico arco della Défense.
Insomma il passato vive armoniosamente con il presente, per fondersi e confondersi insieme, grazie ala fisionomia stessa della città. I viaggi a Parigi insegnano che questa metropoli non ha un centro storico, come nelle nostre città italiane, ma un insieme di nuclei armonici che le conferiscono una fisionomia davvero unica al mondo. E questo è il motivo per il quale il turista necessita sempre di più viaggi per capire l’essenza di una città come Parigi.
Il viaggiatore frettoloso infatti è abituato a recarsi in una città, trovarne il centro storico, guardarsi la piazza principale, i monumenti più importanti, il museo del posto e via. A Parigi questo non esiste perché la città stessa non lo fa esistere. Scordatevi il monumento storico che spicca nel vuoto assoluto, o fare un chilometro di passeggiate per vedere una piazza. A Parigi i monumenti di decuplicano negli stessi quartieri. È il quartiere che diviene monumento e che va visto nel suo insieme come fosse una sinfonia e i singoli elementi come i passaggi più importanti. Che poi siano passaggi storici e artistici anziché musicali ha poca importanza. Quello che conta è che il risultato sia armonioso. E Parigi è la città armonica per eccellenza.
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