Il carbone sta vivendo una stagione di grande successo. Prima protagonista di molti prodotti da forno, ora di prodotti cosmetici, proprio come il dentifricio. Nonostante il suo colore nero, che non fa ben sperare, pare che sbianchi i denti e rinfreschi l’alito meglio di altre paste. Nuovi studi, però, hanno messo in dubbio che il carbone faccia realmente bene ai denti.
Che cos’è il carbone attivo?
Comunemente presente nei filtri per l'acqua, il carbone attivo è essenzialmente una forma di carbonio che è stata trattata per rendere porosa la superficie delle sue particelle. Tutti quei piccoli angoli e fessure si comportano come magneti per altre particelle (come lo sporco e l'olio di cui sopra) che assorbe, permettendo a tutte quelle sostanze indesiderate di essere spazzate via quando il carbone viene lavato via. Si lega con tutto ciò che incontra - macchie, tartaro, batteri, virus e forse anche le tonsille. Il carbone è così potente che è comunemente usato negli ospedali e nei pronto soccorso per curare i pazienti che soffrono di avvelenamento o overdose di droga.
Il dentifricio al carbone è sicuro?
Una ricerca del British Dental Journal dell'inizio del 2019 ha scoperto che il carbone fornisce poca protezione contro la carie. L'aggiunta di carbone in polvere al dentifricio può dunque essere problematica, soprattutto in caso in caso di otturazioni, perché può penetrare in esse. Le particelle di carbone possono anche rimanere intrappolate nelle gengive e irritarle. Ci sono anche preoccupazioni circa l'abrasività di questa sostanza, che alcuni dicono potrebbero danneggiare lo smalto se usato regolarmente.
Il consiglio è quello di usarlo con moderazione e possibilmente di spazzolare i denti con molta cautela, per non rovinare lo smalto. L’ideale sarebbe impiegarlo come supplemento alla spazzolatura con dentifricio normale per le persone se cerchi un sorriso più bianco, ma non come sostituto.
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