Il 6 gennaio è comunemente la giornata dedicata alla Befana. Tutti attendono la simpatica vecchietta, soprattutto i bambini, perché possono trovare nella calza tanti dolcetti e giocattoli se hanno fatto i buoni. Ma anche un po' di carbone se sono stati un po' bricconcelli. Ma in realtà il 6 gennaio è prima di tutto una festa religiosa, che ricorda, secondo la tradizione cristiana, l'arrivo dei tre Re Magi (che in realtà non erano re) giunti a rendere omaggio nella mangiatoia al nuovo Re che era nato, Gesù Bambino. Se questa è la tradizione cattolica, per gli ortodossi, invece, si celebra il Battesimo di Cristo. Qual è il significato dell'Epifania?
Oltre a raccontare ai bambini la vera storia della Befana, che si intreccia con la tradizione religiosa, è bene sapere perché il 6 gennaio è un giorno rosso del calendario. L'Epifania è una festa cristiana che si celebra 12 giorni dopo il Natale e decreta la fine delle feste. Per gli ortodossi, invece, si celebra il 19 gennaio, perché Natale è il 7 gennaio.
Secondo la tradizione cristiana questo giorno rappresenta la festa della rivelazione di Gesù come Dio: Epifania significa proprio apparizione. Per la Chiesa cattolica l'Epifania ricorda l'arrivo dei Magi che da Oriente portano doni al figlio di Dio, mentre per la Chiesa Ortodossa ricorda il battesimo di Gesù nel Giordano.
Per quello che riguarda la storia dei Magi, in realtà non erano re, ma persone sagge che studiavano le stelle. I Vangeli non ci dicono che fossero in tre o che seguivano una cometa, visto che, come i nomi assegnati (Melchiorre, Baldassarre e Gaspare) non se ne fa cenno nei testi sacri cristiani. Si tratterebbe di narrazioni aggiuntive frutto della tradizione della festa. Nel Vangelo invece si citano i tre doni portati (da qui l'idea che fossero proprio tre): oro, a ricordare la regalità del bambino appena nato, incenso, per ricordare la sua divinità, mirra, presagio del sacrificio di Gesù per salvare l'umanità.
Scopri anche perché l'Epifania è chiamata la dodicesima notte.
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