Ne sentiamo spesso parlare, ma sappiamo davvero chi sono gli Hikikomori? Il termine significa "stare in disparte": si usa per indicare quelle persone che, a ogni età, scelgono di ritirarsi dalla vita sociale, senza avere più rapporti con nessuno per periodi che possono essere brevi o anche lunghissimi. Il fenomeno sta interessando sempre più giovani e adolescenti che si chiudono in casa rifiutando di avere un contatto con il mondo esterno.
Per la prima volta si è parlato di Hikikomori in Giappone, ma oggi il fenomeno è diffuso in tutto il mondo. Anche in Italia tantissimi giovani scelgono l'isolamento sociale: se nel mondo sono più di un milione i casi, in Italia ce e sarebbero circa 100mila. Gli Hikikomori rifiutano del tutto la vita sociale, scolastica e lavorativa, per un periodo che può variare dai sei mesi a diversi anni.
Il disagio dimostrato da queste persone si può manifestare in molti modi diversi: dal rifiuto di uscire di casa, volendo stare a casa tutto il giorno, alle uscite limitate ai momenti in cui si è sicuri di non incontrare nessuno. C'è anche chi manifesta il suo stato d'animo uscendo di casa e iniziando a vagare senza sapere dove, ma solo per far credere alle famiglie di essere usciti per andare a scuola o al lavoro. Gli unici contatti che hanno, di solito, avvengono attraverso la rete.
Il fenomeno non è nuovo, dal momento che in Giappone se e parla sin dalla fine degli anni Novanta. Colpisce solitamente adolescenti e giovani adulti (dai 14 fino ai 30 anni in media). Le conseguenze di questa scelta di vita possono essere pesanti, perché i ragazzi possono sperimentare l'esclusione sociale e l'autoisolamento. I danni per la salute fisica e mentale sono devastanti: disturbi del sonno, depressione, fobia sociale, disturbi d'ansia, dipendenza da social network.
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