Intorno al mese di ottobre o, talvolta, anche prima, i genitori dei bambini e dei ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado vengono chiamati a pagare l'assicurazione scolastica integrativa. Un pagamento che è obbligatorio per legge. Tutti gli istituti scolastici, infatti, devono sottoscrivere una assicurazione INAIL. Cosa copre questo tipo di assicurazione e quanto può venire a costare in media alle famiglie italiane?
Innanzitutto, è bene specificare che tutti gli alunni devono pagare l'assicurazione scolastica integrativa. Non solo perché è obbligatoria, ma anche perché li tutela in caso di infortuni durante le ore scolastiche, in particolare durante quelle attività che sono considerate più a rischio: l'ora di ginnastica o il laboratorio al quale hanno partecipato, ma potrebbero essere molte altre le situazioni.
Quasi tutte le scuole sottoscrivano una polizza infortuni e responsabilità civile integrativa, che è obbligatoria per legge e che non costa ai genitori, di solito, più di 10 euro. Si tratta di un'assicurazione fondamentale, che copre in caso di infortuni non solo subiti, ma anche causati dall'alunno. Comprende anche la responsabilità civile per danni inferti dai nostri ragazzi ad altri studenti.
Quando si riceve la comunicazione con la circolare che ci invita a saldare il pagamento della quota di assicurazione scolastica integrativa (che in quasi tutte le scuole si può pagare tramite PagoPA o anche attraverso un semplice bonifico bancario), i genitori possono chiedere alla scuola frequentata dal figlio di avere una copia del contratto di assicurazione scolastica integrativa. Basta fare richiesta alla segreteria, così da capire meglio cosa è compreso e cosa invece è escluso. Soprattutto per comprendere quali sono le coperture non solo per le attività svolte all'interno della scuola, ma anche al di fuori (in occasione di una gita, di un’uscita didattica, del tragitto tra casa e scuola, con mezzi privati o con la scuolabus, e così via…).
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