PRIMA INFANZIA

Come insegnare al bambino a farsi rispettare

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Per i bambini più timidi è difficile farsi rispettare e spesso sono vittime di bullismo. Ecco qualche consiglio per aiutarli.

L’autostima va coltivata fin da piccoli e la socializzazione è la palestra perfetta. Il rapporto tra i pari insegna ai bambini ad affermarsi come individuo, a capire che cosa desidera per sé, dalle relazioni, che cosa gli piace e che cosa non sopporta. Impara anche a farsi rispettare. Come aiutare i bambini più fragili, soprattutto se fatica a creare relazioni o viene bullizzato?

  • Parla con tuo figlio dell'amicizia: cerchiamo di fargli capire chi è un amico e quando certi atteggiamenti non sono sintomi di amicizia e di affetto.
  • Insegnagli a essere assertivo: la prima linea di intervento per prevenire il bullismo è insegnare ai bambini le capacità di assertività. È importante distinguere tra assertivo e aggressivo: assertività significa difendere noi stessi, mentre aggressivo è dirigere il danno verbale o fisico verso qualcuno
  • Spiegagli i rischi di essere vittime di bullismo. Nel tempo, le vittime possono avere disturbi psicologici come depressione, ansia, sintomi psicosomatici, disturbi alimentari e abuso di sostanze. Il peggioramento dei sentimenti di isolamento e depressione può contribuire a comportamenti suicidi e ad altre forme di autolesionismo.
  • Rivolgiti alla scuola: il bullismo spesso si consuma nelle scuole ed è proprio agli insegnanti che bisogna rivolgersi. In ogni plesso dovrebbe esserci un responsabile per la gestione di questi casi. Mai andare a parlare direttamente con il bullo e i suoi genitori.
  • Offri il giusto supporto: i gruppi di abilità sociali possono anche essere fondamentali per i bambini con difficoltà sociali per imparare e mettere in pratica abilità efficaci. Di nuovo, molte scuole li offrono, oppure puoi guardare cosa potrebbe essere disponibile nella tua città.

Infine, se questi interventi non aiutano quanto vorresti, o se pensi che sarebbe bene per tuo figlio avere ancora più supporto, potresti farlo valutare da un professionista della salute mentale infantile.

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