ADOLESCENZA

Cos'è la sindrome del nido vuoto

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Tutto quello che dobbiamo sapere sulla sindrome del nido vuoto.

Con il termine Sindrome del nido vuoto si fa riferimento a quel determinato stato psicologico provato dai genitori quando i figli lasciano la casa dove sono cresciuti. Sono diventati grandi e vanno a vivere da soli, a lavorare lontani da casa o si sposano o vanno a convivere. Si tratta di un disturbo che può colpire spesso madri e padri che non accettano il fatto che i figli sono diventati grandi e che li porta a soffrire di disordini nevrotici e psicosomatici di varia natura.

Perché i genitori soffrono della Sindrome del nido vuoto? Per le madri e i padri è difficile accettare il fatto che i propri figli sono diventati grandi e autonomi, indipendenti dalle loro cure e pronti a spiccare il volo, proprio come farebbero degli uccellini dal loro nido. Improvvisamente la casa diventa vuota: per anni è stata "affollata" dai figli che sono cresciuti lì dentro e i genitori possono sperimentare solitudine, ansia, depressione.

Le mamme sono le più colpite, perché spesso, secondo gli esperti, l'abbandono del nido avviene durante periodi di vita già stressanti, come la menopausa, o in momenti in cui ci sono anche altre fonti di preoccupazioni, come il prendersi cura dei genitori che sono diventati anziani e bisognosi di più attenzioni. Spesso gli psicologici suggeriscono che tale condizione si manifesta quando i figli prendono strade diverse da quelle ipotizzate per loro dai genitori. Questi ultimi sperimentano in tutto questo una sorta di fallimento, anche se, in verità, i ragazzi hanno solo intrapreso la loro strada, che non deve per forza coincidere con quella dei genitori.

Tra i sintomi più importanti di questa sindrome, ricordiamo stati depressivi, tristezza cronica, dolore profondo, angoscia perché non si ha più il "controllo" della vita dei figli, atteggiamenti che assomigliano a quelli provati in caso di lutto

Si tratta di una condizione normale e fisiologica se viene sperimentata nel breve termine, tendendo poi a scomparire man mano che ci si abitua alla nuova situazione. Diventa patologica, invece, quando si prolunga troppo a lungo sfociando in una vera e propria depressione.

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