La puericultrice, o il puericultore, (termine che deriva da puer, che significa fanciullo, e da cultura, ovvero cura) è una figura molto importante nella cura del bambino. Non sono medici, ma sono operatrici e operatori socio-sanitari. Il riconoscimento ufficiale di questa professione risale al 1940 con la Legge 1098 sulla Disciplina delle professioni sanitarie ausiliarie infermieristiche e di igiene sociale, nonché dell’arte ausiliaria di puericultrice.
Che cosa fa?
La puericultrice può essere di grande aiuto non solo dopo la nascita del bambino, ma anche durante la gravidanza. Possono dare indicazioni sulla prevenzione e le attenzioni igieniche e alimentari da adottare durante la gravidanza, ma anche guidare nelle visite da fare e riconoscere tempestivamente i segnali di alcuni disturbi e malattie.
Successivamente possono essere di grande aiuto per:
- avviare l’allattamento al seno
- fornire informazioni e consigli pratici il sonno del bambino
- comprendere il pianto
- monitorare la crescita del bambino
- aiutare a fare i primi bagnetti
- aiutare nello svezzamento
Il ruolo di cura del puericultore può durare per tutta la fase postnatale e generalmente termina quando il bambino raggiunge i 6 anni.
Per fare questo prezioso lavoro non esiste un corso di laurea specifico, ma occorre un diploma riconosciuto ufficialmente dal Ministero della Salute. Successivamente bisogna fare un corso per diventare puericultrice, che ha durata di un anno, ovvero 320 ore complessive e fornisce nozioni sia pratiche che teoriche.
Condividi