Il mondo felino è vario e tra gli esemplari più interessanti che vi appartengono ci sono i gatti che non perdono pelo, molto apprezzati da chi soffre di allergia o non vuole ciocche sparse sulla teleria. In realtà, non esistono mici completamente ipoallergenici, in quanto ciò che scatena occhi gonfi e starnuti è una proteina presente non solo nel mantello.
Però un gatto che non perde pelo o che ne perde poco, riduce drasticamente il problema, in quanto diventa più semplice conviverci, senza dover spazzolare e aspirare le superfici. Un esemplare glabro, come il gatto Sphynx, o Sfinge, è uno di quegli animali che, per via di mutazioni genetiche, hanno la pelle a vista.
In realtà hanno una leggera lanuggine, ma certamente non perdono pelo, in quanto naturalmente non lo posseggono. Un manto soffice ma raso è invece quello che Cornish Rex, il gatto con le orecchie immense e dal temperamento giocherellone, che perde pochissimo pelo.
Lo segue il Devon Rex, che ha anche in questo caso un mantello raso e leggermente riccio, con poche perdite. Ha invece un pelo a nuvola il Birmano, che erroneamente penseremmo di mettere nella lista di razze da evitare, se vogliamo un animale facile da toelettare, invece il micio non perde troppa peluria, nonostante la sua abbondanza.
Si dica lo stesso del maestoso ed elegante Blu di Russia, che è tanto morbido quanto semplice da gestire quanto alla perdita di pelo, davvero minimale. Al contrario, il Donskoy, molto simile allo Sphynx ma differente come razza, è quasi totalmente glabro. Lo si trova infatti con una peluria cortissima su tutto il corpo o peli a chiazze.
Un altro gatto che non ha pelliccia o ne ha poca e rasa è il Peterbald, originario della Russia e da noi poco diffuso a livello di allevamenti. È una razza intelligente e fiera, che si affeziona ai suoi umani e ama il contatto con loro, ma avendo poco o niente pelo è anche facile da toelettare e non ci si deve preoccupare che lasci peletti in giro per casa su poltrone e divani.
Condividi