Vai mai in brodo di giuggiole? La bizzarra espressione si riferisce ad un liquore dolce che si ottiene dalla giuggiola, un frutto della pianta del giuggiolo proveniente dall’Asia, conosciuto e amato anche in Italia e nei Paesi del mediterraneo.
Il frutto ovoidale è dolce, dal gusto simile a quello del dattero (la giuggiola è detta anche “dattero cinese”), da maturo é di colore tra il rosso e il marrone, si può consumare fresco, essiccato o sotto spirito. Inoltre si può usare come ingredienti per marmellate, sciroppi: ma le giuggiole candite sono una vera delizia. Perfette per uno spuntino o per guarnire dolci. La ricetta ha bisogno di un po' di tempo, ma il risultato vi farà venire subito l'acquolina in bocca.
Giuggiole candite, la ricetta golosa
Lavare e lasciare sgocciolare le giuggiole. Bucarle con la punta del coltello per far assorbire più facilmente lo zucchero. Prima di tutto prendere una pentola e inserire l’acqua, lo zucchero, la maizena e portare a ebollizione.
Di seguito aggiungere le giuggiole e cuocere per 30 minuti lasciando la pentola senza coperchio, mescolando di tanto in tanto. Togliere dal fuoco e lasciare che si raffreddino, e sistemarle in frigo, con il coperchio, nel corso della notte. Poi il giorno dopo far bollire di nuovo il composto per 30 minuti. Poi scolare la giuggiole e metterle, un paio di centimetri distanti l’una dall’altra, in una teglia foderata con la carta da forno.
Infornare in forno preriscaldato a 140°C e lasciare essiccare per 3 o 4 ore. Girarle almeno una volta. Appena le giuggiole saranno secche possiamo sfornarle.
Non resta che lanciarsi nella ricetta e provare ad assaggiare i dolcetti in compagnia di amici o portarli con sè al lavoro, e stuzzicare l’acquolina dei colleghi. Attenzione a non fare indigestione!
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