Alzi la mano chi conosce la giurgiulèna calabrese, nota anche come giuggiulena o giuggiolena. Stiamo parlando di un dolce che sembra un torrone croccante, ma è realizzato, oltre che con mandorle, zucchero e miele, anche con semi di sesamo. Si dice che la ricetta derivi dalla tradizione gastronomica araba, in particolare dai Saraceni. Il termine deriverebbe proprio da una parola araba che significa seme di coriandolo o di sesamo.
La ricetta si gusta anche in Sicilia, ma la vera ricetta della giurgiulèna calabrese è solo una. Si è soliti prepararla durante l'inverno o per il giorno dei Morti, che si celebra ogni anno il 2 novembre, o per le feste di fine anno: Natale, Capodanno e anche per la Befana. Se non l'hai mai assaggiata o non hai mai provato a realizzarla a casa, ecco la ricetta: attenzione, ci vuole un po' di tempo per la sua preparazione, ma non ti scoraggiare, perché è talmente gustosa che ne vale la pena.
Come preparare la giurgiulèna calabrese
Prendi un tegame di acciaio con i bordi alti per far tostare a fiamma bassa per una decina di minuti i semi di sesamo. Aggiungi poi lo zucchero semolato, il miele millefiori e poche gocce di limone. Il composto si deve sciogliere, per accogliere poi le mandorle che avremo fatto leggermente tostare. Mescoliamo con un mestolo di legno per mezz'ora circa, fino al momento in cui lo zucchero non diventa dorato.
A questo punto versa il composto su un piano di lavoro di marmo. Bagna un mattarello con del succo di arancia e stendi l'impasto per ottenere un rettangolo alto un centimetro circa. Incidi la giurgiulèna calabrese per ottenere dei rombi.
La giurgiulèna calabrese è pronta: non devi far altro che decorare ogni rombo con gli zuccherini colorati. Servila solo quando è fredda.
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