Visitare una grotta è da sempre un'esperienza magica e lo diventa ancora di più quando si è bambini e si ha il mito degli esploratori. In termine tecnico, questo si chiama turismo speleologico e andrebbe vissuto come qualcosa che si compie in piena sicurezza ma che rappresenta una viaggio "profondo" nella storia della nostra Terra. Dal Piemonte alle Marche, dalla Puglia alla Sardegna, le nostre Regioni ospitano grotte davvero impressionanti, dove riscoprire la differenza tra stalattite e stalagmite.
Grotte di Frasassi (Marche). È tra le più conosciute e visitate del Paese. Sono caratterizzate da oltre 13 km di gallerie. Il punto più particolare è l'abisso Ancona, una gigantesca cavità sotterranea (tra le più grandi nel mondo) lunga 180 metri, larga 120 metri e alta e 200 metri. Potrebbe contenere il Duomo di Milano.
Grotta di Bossea (Piemonte). Si trova a Frabosa Soprana (Cuneo) ed è stata aperta al pubblico nel 1874, questa la rende uno dei primi luoghi turistici del Paese. È molto bella, sembra di entrare in una favola.
Grotte di Toirano (Liguria). Ci troviamo in un luogo particolare, che comprende più di 150 caverne e molte sono oggetto di studio. Oltre alle grotte, è molto bello anche il borgo di Toirano, certificato dal Touring con la Bandiera arancione, che si trova in val Varatella, provincia di Savona.
Grotta Gigante (Friuli-Venezia Giulia). È forse la cavita turistica più grande al mondo ed è a pochi chilometri da Triste, a Sgonico. È stata scoperta nel 1840, fu aperta al pubblico dopo quasi 70 anni, nel 1908. È formata da un unico salone, così grande (ecco perché il nome), da poter contenere l'intera Basilica di San Pietro a Roma.
Grotte di Castellana (Puglia). Per visitare questo luogo bisogna percorre un sentiero di circa 3 km. Oltre ad essere un luogo molto interessante, in estate si trasforma in un teatro, perché qui vengono ambiente le rappresentazioni multimediali dell'Inferno di Dante.
Grotta di Su Mannau (Sardegna). È nata 15 milioni di anni fa ed è una delle 10 grotte turistiche della Sardegna. Questa grotta racconta anche un pezzo di storia della sua isola, infatti l'ingresso è stato in epoca remota un tempio ipogeo nuragico e nella sala Archeologica si possono ammirare le lucerne votive usate all'epoca per l'adorazione dell'acqua.
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