Il loro uso è legato spesso ad abitudini alimentari, a tradizioni regionali o ad esigenze dietetiche.
E' utile invece sapere che esistono delle interazioni sull'alimento che gli stessi condimenti possono produrre al momento della cottura e della successiva conservazione.
Le caratteristiche organolettiche degli alimenti subiscono, infatti, dei cambiamenti con la cottura (le proprietà possono ridursi, annullarsi o esaltarsi) mentre durante la conservazione si possono formare sostanze che accelerano il processo di deterioramento dell'alimento.
Ma la scelta del condimento influisce anche sulla conservazione del cibo cotto.
Vediamo insieme come conservare correttamente tutte le nostre preparazioni in base al tipo di condimento utilizzato.
Se l'alimento viene consumato subito dopo essere stato cotto, puoi usare indifferentemente olio extravergine di oliva , burro o olio di semi per condire i tuoi cibi.
Se invece l'alimento cotto deve essere conservato per qualche giorno, il processo di degradazione non è più lo stesso.
In questi casi, per essere certi che nell'alimento cotto e conservato in frigorifero non si generino i perossidi (sostanze che fanno perdere consistenza, proprietà nutrizionali e organolettiche del cibo) devi preferire l'utilizzo di olio extra vergine di oliva che garantisce velocità di ossidazione dei grassi e quindi la salvaguardia dei nutrimenti dell'alimento stesso.
Inoltre l'olio extra-vergine d'oliva è il più indicato anche per friggere in quanto si mantiene stabile alle alte temperature.
In alternativa può essere utilizzato anche l'olio di semi di arachidi, che però non va mai usato crudo perché ricco di acidi grassi saturi. Ricorda infine che gli altri olii di semi devono essere usati esclusivamente a crudo perché instabili al calore.
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