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I Am: Céline Dion. Il documentario sulla vita e malattia della cantante

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Un documentario racconta la vita di Céline Dion

Si intitola I Am: Céline Dion ed è il documentario dedicato alla carriera della grande cantante canadese, che purtroppo è stata colpita da una malattia terribile, la sindrome della persona rigida. Nel prodotto in uscita su Prime Video (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick) il 25 giugno 2024 l'interprete di grandi canzoni di successo racconta quanto vorrebbe tornare sul palco, anche se la sua malattia sembra volerglielo impedire a tutti i costi al momento.

A dicembre del 2022 Céline Dion aveva annunciato al mondo intero di soffrire di un raro disturbo neurologico. Una malattia che provoca rigidità muscolare a busto, braccia e gambe, ma anche sensibilità intensa a rumori forti che causano spasmi e cadute. Da quando ha ricevuto la diagnosi, la cantante canadese ha dovuto abbandonare la musica. Lei sta lavorando ogni giorno, perché non vuole rinunciare alla sua passione. Ma è dura, perché le mancano le persone.

Il documentario diretto da Irene Taylor è composto da filmati d'archivio, video dei dietro le quinte, interviste che vogliono proporre ai fan della cantante canadese una visione della vita attuale di Céline Dion. Nella speranza che possa presto tornare a cantare in un concerto dal vivo, il suo più grande sogno. Desiderio che, al momento, la patologia sta ostacolando, da quando ha ricevuto la terribile diagnosi.

L'interprete canadese è sparita dalla scena pubblica per potersi curare, apparendo però all’ultima edizione dei Grammy Awards per annunciare la vittoria di Taylor Swift nella categoria Album of the Year. Il documentario è “un’esplorazione profondamente personale della perseveranza e della forza interiore, così come della battaglia e del sacrificio quotidiano. È una celebrazione dell’immensa volontà dello spirito umano di andare avanti, anche quando l’unico senso di sé che abbiano mai conosciuto è andato perduto”. Il documentario vuole essere un modo per "documentare questa parte della mia vita, per cercare di aumentare la consapevolezza di questa condizione poco conosciuta, per aiutare chi ha la mia stessa diagnosi”.

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