Ti hanno proposto un contratto di lavoro intermittente e non sai cos'è, come funziona, quali sono i tuoi doveri e quali i tuoi diritti? Niente paura, andiamo ad analizzare per bene questa tipologia di contratto di lavoro subordinato, che può essere a tempo determinato. Firmando questo contratto, il lavoratore si mette a disposizione del datore che può chiamarlo per operare in modo non continuo, magari solo in periodi determinati della settimana o del mese o dell'anno.
Per poter essere stipulata, questa forma di lavoro subordinato deve essere prevista nel contratto collettivo anche aziendale oppure nei casi individuati da decreto ministeriale. Si rivolge solo a soggetti con meno di 24 anni, quando le prestazioni vengono svolte entro il compimento del 25esimo anno, o nei soggetti con più di 55 anni. Devi sapere che il contratto di lavoro intermittente può essere proposto a ogni lavoratore dallo stesso datore di lavoro per un periodo non superiore alle 400 giornate effettive di lavoro in tre anni solari. Fanno eccezione i settori del turismo, dello spettacolo e dei pubblici servizi.
Sono due le forme di contratto intermittente che potrebbero essere proposte al lavoratore: con obbligo di disponibilità (il lavoratore deve rimanere a disposizione del datore che, però, deve riconoscergli un'indennità mensile di disponibilità) o senza obbligo di disponibilità, con la possibilità del lavoratore di rifiutare l'incarico (riceverà un compenso solo per le ore effettivamente lavorate).
Non può essere proposto per sostituire dipendenti che stanno scioperando, per sostituire lavoratori che nei sei mesi precedenti sono stati licenziati, sospesi o hanno ricevuto una riduzione di orario, per le aziende non in regola per quello che riguarda le norme di sicurezza sul lavoro. La normativa di riferimento è la Legge n. 81 del 15 giugno del 2015, negli articoli dal 13 al 18. Per maggiori informazioni, chiedi chiarimenti a un consulente del lavoro o a un sindacato di categoria.
Condividi