Lavoro domestico e carico mentale sono due concetti che viaggiano paralleli, ma non sono la stessa cosa. Il lavoro domestico è l'esecuzione di un compito, che può essere fare le pulizie ma anche accompagnare i bambini a scuola, e il carico mentale è il lavoro spesso invisibile che rientra nella pianificazione di quel compito ( cioè assicurarsi che gli abiti siano scelti, gli zaini preparati, i pranzi preparati).
La differenza è importante perché i compiti di carico mentale sono generalmente invisibili e solitamente svolti dalle mamme, il che significa innumerevoli ore di lavoro che nessuno vede. Ma, a livello superficiale, quando si osserva come sono suddivisi i compiti domestici, il carico di lavoro delle coppie eterosessuali di genere cis può apparire equilibrato, perché ci stiamo concentrando solo sulla parte del lavoro domestico della gestione di una casa.
Se la mamma accompagna i bambini a scuola, fa il bagno e li mette a letto, e il papà va a prenderli, prepara la cena e prepara il pranzo a scuola, la divisione del lavoro sembra equa sulla carta. Ma se il genitore che prepara la cena, ad esempio, non è quello che controlla il cibo in casa, pianifica il pasto, stila la lista della spesa e fa la spesa, il lavoro in realtà non è affatto equamente diviso .
Perché la distinzione del carico mentale è importante
Questa distinzione è fondamentale per capire perché le mamme si sentono come se stessero annegando e non riescono a capirne il motivo. Pensiamo di “dividere equamente il lavoro” con il nostro partner garantendo che ogni genitore svolga la propria parte di lavoro domestico. Ma non stiamo affrontando gli innumerevoli compiti di carico mentale che accompagnano questo travaglio e noi mamme li stiamo affrontando principalmente da sole.
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