Che cos'è il matrimonio egualitario? Con questo termine si indica la possibilità di sposarsi tra persone dello stesso sesso. In Italia esistono le unioni civili, che sono state introdotte dalla legge Cirinnà solo nel 2016, ma sono una cosa diversa. Lo Stato italiano riconosce tramite l'unione civile le coppie formate da persone dello stesso sesso, ma con qualche differenza rispetto al matrimonio. Un diritto civile che molti paesi europei e del mondo garantiscono, ma che nel nostro paese è ancora un'utopia: dopo l'approvazione in Svizzera, l'Italia è rimasto l'unico paese dell'Europa occidentale a non prevederlo.
Il matrimonio si definisce egualitario per intendere il fatto che è accessibile a tutte le coppie, a prescindere dal sesso degli sposi che decidono di convolare a giuste nozze. Secondo quanto riportato da Wikipedia, a dicembre 2021 sono solo 32 Paesi del mondo a renderlo legale a tutti gli effetti. In Europa si può contrarre matrimonio tra persone dello stesso sesso in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Paesi Bassi. In Estonia invece si riconoscono i matrimoni omosessuali celebrati all'estero.
In legislazioni di paesi come l'Italia, Andorra, Cipro, Croazia, Grecia, Liechtenstein, Repubblica Ceca, San Marino, Slovenia e Ungheria non esiste il matrimonio egualitario, ma altre forme di unione tra persone dello stesso sesso. Come ad esempio le unioni civili, con la possibilità in alcuni Stati di adottare il figlio del coniuge o del compagno unito civilmente. Diversi paesi prevedono quello che è di fatto un diritto civile da molto tempo, mentre altri ne stanno ancora discutendo. Come l'Italia, del resto.
Proprio recentemente la Svizzera è stata una degli ultimi stati europei a introdurre il matrimonio egualitario con un referendum. I vicini di casa elvetici hanno votato a favore dei matrimoni gay. E ora anche in Italia si chiede una legge in tal senso. O anche un Referendum che permetta agli italiani di esprimersi sulla questione.
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