Il 21 giugno è la data fissata per l'inizio della Maturità 2017, che per quest'anno vedrà quasi 500mila studenti delle scuole superiori sui banchi, a destreggiarsi fra prime, seconde, terze prove ed orali. Se la maturità la viviamo anche noi da vicino, con figli o nipoti in fase di preparazione della tesina e ripetizione delle materie da portare agli esami, sapremo anche quanto l'ansia e l'agitazione possano essere un problema.
Un maturando, anche il più studioso e giudizioso, sentirà sempre e comunque un po' di pressione in vista dei test scritti e della tanto temuta verifica orale dinanzi alla commissione. Per tale motivo è necessario che il clima in casa sia sereno e rilassato, in modo da creare un ambiente ottimale per la concentrazione.
L'importanza del supporto dei genitori
I figli non sono tutti uguali, neanche a dirlo. Ci saranno quelli che avranno bisogno di essere supportati materialmente, con un aiuto per la ripetizione delle materie orali o per la stesura della tesina finale, ma ci saranno anche quelli che vorranno solo ritirarsi nel loro splendido isolamento, per evitare qualunque distrazione.
In un caso e nell'altro è nostro dovere di genitori assecondare questi bisogni, mettendoci a disposizione per le richieste dei figli. Da quella di confrontarci ogni sera sul programma della giornata successiva, qualora servisse, a quella di passare più tempo fuori di casa, per quanto possibile, in modo da garantire tranquillità e concentrazione.
Se in casa ci sono anche figli più piccoli, che possono creare confusione e distrarre così fratello o sorella maggiore, cerchiamo di limitare il danno, trovando dei passatempi che li tengano occupati o iscrivendoli a campi estivi, talvolta organizzati dalle stesse parrocchie, dove possano divertirsi insieme ai coetanei.
In casa niente stress da voto
Anche se molti genitori vorrebbero che i propri figli fossero i migliori in tutto, metterli nella condizione di gestire la propria ansia per gli esami di maturità e anche la paura di deluderci, può generare un circolo vizioso in grado di mandarli in crisi. Specie se sono soggetti sensibili.
In questo caso il ruolo del genitore è di guida materiale se il figlio è in confusione e non sa come barcamenarsi fra le tante cose da studiare e ripetere, ma anche di spalla, per rassicurarlo ogni volta che teme di non farcela.
In nessun caso però mamma o papà dovranno caricare di responsabilità "extra" il proprio pargolo. Frasi come "devi prendere almeno 8" o "devi essere il più bravo di tutti" andrebbero eliminate dal proprio dizionario e sostituite invece con incitazioni a fare bene e studiare per sentirsi a posto con sé stessi, più che per avere voti più alti.
Se nostro figlio ha capito perfettamente che la scuola è importante per il suo futuro, non serve aggiungere altro. Se non un abbraccio e un in bocca al lupo durante i giorni degli esami di maturità, un bel porta fortuna che serve davvero a tutti e fa sentire le spalle coperte dall'affetto della propria famiglia.
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