FESTIVITÀ E RICORRENZE

Giornata mondiale contro l'omolesbobitransfobia: cos'è e perché bisogna parlarne

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Tutto quello che dobbiamo sapere sulla Giornata mondiale contro l'omolesbobitransfobia

Il 17 maggio si celebra la Giornata mondiale contro l'omolesbobitransfobia, un giorno molto importante per parlare di tematiche che sono di stretta attualità. In questo giorno nel 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la World Health Organization (OMS), ha ufficialmente tolto l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali. Da quella data è stata riconosciuta come una variante naturale del comportamento sessuale delle persone. Per questo motivo è stata scelta come Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia (o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia, Transphobia).

La Giornata mondiale contro l'omolesbobitransfobia è stata promossa dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l'Omofobia e la Transfobia ed è stata riconosciuta dall'Unione europea e dalle Nazioni Unite, a partire dal 2004. Solo dal 2007 si celebra ufficialmente in Europa, in seguito ad alcune dichiarazioni di autorità polacche contro la comunità LGBTQQIA+.

Questa giornata è molto importante, sia per la comunità LGBTQQIA+ (acronimo che annovera tutte le identità sessuali e di genere) sia per la società civile e le istituzioni, chiamate ad affrontare il tema dei diritti che spesso vengono negati e dell'odio che viene destinato a chi ha un orientamento sessuale "differente". Scopo di questa ricorrenza è, infatti, promuovere eventi e campagne di sensibilizzazione e prevenzione per combattere i fenomeni di omofobia, lesbofobia, bifobia, transfobia.

Il 17 maggio si trasforma in un momento di riflessione, ma anche di azione, al fine di combattere ogni forma di discriminazione, esclusione sociale e violenza, fisica, morale o simbolica, a causa dell'orientamento sessuale e di genere di ogni individuo. Ovviamente un giorno solo non basta: quotidianamente dovremmo lottare affinché ogni cittadino sia trattato alla pari, con rispetto e dignità, abbattendo stereotipi e pregiudizi duri a morire, anche se siamo già nel 2024. Per ribadire sempre a gran voce che ognuno è libero di essere se stesso e di amare chi vuole.

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