Le arachidi sono ottime da mangiare, a fine pasto o come snack, ma anche durante le feste di fine anno nelle interminabili partite a tombola o ad altri giochi in scatola. Come nascono? Si possono coltivare alle nostre latitudini? Quali sono le cose da conoscere se abbiamo deciso di piantare una pianta nel nostro giardino o nel nostro orto? Oggi scopriamo come si coltiva la pianta di arachidi.
Innanzitutto, dobbiamo sapere che la pianta di arachidi appartiene alla famiglia delle leguminose: il suo frutto è famosissimo tra i bambini, perché Super Pippo, nei fumetti di Topolino, mangia noccioline americane di continuo. Si può piantare nell'orto di casa e si possono mangiare fresche o tostate. Ma possono anche essere utilizzate anche per preparare il burro di arachidi in casa, per chi ama questo spuntino tipicamente americano.
In passato le arachidi erano coltivate in Italia, ma oggi le importiamo spesso dall'estero, in particolare dai paesi in via di sviluppo. Le piante possono raggiungere un'altezza di 30 centimetri circa: le arachidi vanno piantate in un terreno che non crei ristagni di acqua. Inoltre, vanno esposte al sole e, possibilmente, dovrebbero crescere in un luogo dal clima caldo, dove la temperatura non scende mai al di sotto dei 15 gradi. Si può coltivare dalla primavera e poi coprirla durante la stagione più fredda, se il clima non è mite o temperato.
La pianta dell'arachide si può seminare prima in un semenzaio, per mettere a dimora le piantine in primavera. Oppure si possono mettere i semi non tostati, ovviamente, nella terra, a distanza di 30 cm l'uno dall'altro, lasciando spazio tra le fila se seminiamo più piante. I semi delle arachidi si possono trovare in vendita in tutti i negozi specializzati. Non ha bisogno di molte cure, ma di una corretta irrigazione, che non deve essere abbondante, visto che non teme la siccità. La raccolta delle arachidi si prevede nei mesi di settembre e ottobre, a 100-120 giorni dalla semina.
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