La preadolescenza è un periodo delicato in cui i ragazzi sono ancora piccoli, ma ormai rivolti verso l’età adulta. Per questo motivo e trovandosi in una sorta di età di mezzo (tra i 10 e i 14 anni) hanno esigenze tra le più disparate, che i genitori devono imparare a gestire. In effetti sembra, improvvisamente, non vogliano più avere a che fare con loro. Cambiano cognitivamente, fisicamente, iniziano a sviluppare indipendenza e ci mettono continuamente alla prova. Come fare? Ecco alcuni consigli e rassicurazioni che potrebbero aiutare i genitori più spaesati.
Tuo figlio ha bisogno di te ora più che mai
Muoversi per mantenere una forte relazione genitore-figlio può preparare il terreno per un'adolescenza molto meno turbolenta
Non sentirti rifiutato
Chiede maggiormente consiglio agli amici piuttosto che a te, ma non è un rifiuto intenzionale. Per cui rispetta i suoi desideri senza tartassarlo con domande insistenti su scuola e amicizie, invadendo il suo spazio.
Crea uno spazio solo per te e lui
Passa del tempo solo con lui cercando di ascoltare più che parlare. E’ un modo per rafforzare il legame e sentirsi complici, almeno qualche ora a settimana.
Non avere paura di affrontare argomenti delicati
E’ l’età giusta per fornirgli informazioni adeguate riguardo sesso e droghe, per dargli una base solida su cui crescere. Ma anche su politica o temi importanti di cui magari si parla in tv. E’ un modo per renderlo partecipe e accompagnarlo nello sviluppo di pensieri più complessi e maturi.
Non temere di dover dire di NO
Nel rapporto genitore-figlio i ruoli devono essere mantenuti tali: è importante che tu suggerisca uno sguardo critico che possa porre dei limiti.
Non invadere il suo campo
Se qualcosa non va con gli amici o compagni di classe non inserirti per difendere tuo figlio senza se senza ma. Ha l’età giusta per vedersela da solo senza bisogno di intromissioni che si ritorcerebbero contro di te.
Incoraggia i figli maschi ad esprimere i propri sentimenti
Nella nostra società spesso maschilista circola l’idea che esprimere i propri sentimenti come amore, tristezza, delicatezza siano sinonimo di debolezza. E’ bene educarlo ai sentimenti, anche con l’esempio.
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