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Di sostenibilità non si parla mai abbastanza, anche se dovremmo avere tutti chiaro in mente che è un tema fondamentale. È una priorità di cui discutere e su cui riflettere sempre e ovunque: a scuola, a partire dai bimbi più piccoli, a casa, al lavoro, tra amici e, ovviamente, nei luoghi dove vengono prese tutte quelle decisioni volte a migliorare la qualità della vita su un pianeta sempre più in affanno. Ci siamo però mai soffermati a chiederci cosa pensi la gente della sostenibilità e quale sia il grado di coinvolgimento della popolazione su questo tema?
Se lo è domandato la società di ricerche di mercato Ipsos, che ha condotto un'indagine per capire quale sia il livello non solo di conoscenza, ma anche di percezione di importanza del concetto di sostenibilità e dell'Agenda 2030. Documento che, lo ricordiamo, contiene i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile individuati dai paesi membri dell'Onu nel 2015 per promuovere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica in ogni angolo del mondo. Il sondaggio è stato condotto su 1200 persone: ma cosa emerge dai dati risultanti?
Sostenibilità e Agenda 2030
Quasi la totalità degli italiani è a conoscenza del concetto di sostenibilità (95%). Anche se per la maggior parte dei cittadini questo è legato principalmente alla difesa dell'ambiente. Infatti, secondo il 36% degli intervistati lo sviluppo sostenibile riguarda quasi esclusivamente l'ambito ambientale, seguito da quello sociale (15%), economico (12%) e istituzionale (2%).
Conoscono l'Agenda 2030? Solo il 42%, meno della metà degli intervistati, sa di cosa stiamo parlando. Affrontando, poi, i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, la percezione è che quelli legati alla salvaguardia dell'ambiente vengano pensati come prioritari. Quindi l'obiettivo 13 "Lotta al cambiamento climatico", l'obiettivo 7 “Energia pulita e accessibile” e l'obiettivo 15 dedicato alla "Vita sulla Terra. Gli SDG's legati, invece, all'ambito sociale (Sconfiggere la fame, Sconfiggere la povertà, Ridurre le disuguaglianze) non vengono considerati altrettanto importanti. Nemmeno l'obiettivo 5 dedicato alla Parità di genere, nonostante nel nostro paese il gender gap sia molto profondo. Quasi nessuno dà importanza all'ultimo goal, "Partnership per gli obiettivi".
La preoccupazione per l'ambiente: 5 tipologie di persone diverse
La ricerca, inoltre, svela cinque categorie di persone, in base al modo in cui si preoccupano per l'ambiente. L'indagine condotta in 15 Paesi del mondo ha permesso di individuare cinque tipologie diverse:
- I sostenitori entusiasti, più sensibili e più attivi per quello che riguarda le battaglie per la salvaguardia del pianeta: sono soprattutto i giovani e le donne. Abbracciano uno stile di vita che fa bene alla terra e sono disposti a pagare di più per questo.
- I sostenitori pragmatici, i più numerosi: sono più grandi e più ricchi della prima categoria, si preoccupano per l'ambiente e accettano di spendere più soldi, se questo aumento è però ponderato e ragionevole. Hanno un approccio più pratico.
- I contributori incerti, invece, sono preoccupati per l'ambiente, ma sono anche preoccupati che le scelte sostenibili possano intaccare troppo le loro finanze. La domanda che si pongono sempre è: Quanto mi costa?
- Gli spettatori apatici, soprattutto i Millenials: sanno che esiste un problema, ma credono che le preoccupazioni sul climate change siano esagerate e che non possano fare molto nella loro quotidianità per aiutare a salvare il pianeta.
- Gli scettici disimpegnati, per cui l'ambiente non è una preoccupazione da affrontare al momento. C'è chi crede che sia troppo tardi e chi non crede di dover far nulla per intervenire.
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