FESTIVITÀ E RICORRENZE

Women's Equality Day: celebrare il diritto di voto per ricordare tutti i diritti (conquistati e non) delle donne

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Cos'è il Women's Equality Day e perché è bene parlare sempre di diritti delle donne.

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Oggi il diritto di voto alle donne sembra scontato, ma c'è stato un tempo in cui solo gli uomini potevano partecipare attivamente come elettori alla vita politica locale e nazionale, anche in paesi baluardo della democrazia come gli Stati Uniti d'America. Ancora oggi in molti paesi del mondo il diritto al voto, soprattutto delle donne, non è garantito o tutelato. Il 26 agosto si celebra negli USA il Women's Equality Day, un giorno per ricordare quando, nel 1920, fu abolita la possibilità di negare il diritto di voto in base al sesso negli stati a stelle e strisce. Si tratta anche di un'occasione per celebrare i tanti diritti conquistati a fatica dalle donne e quelli che ancora oggi sono a rischio, a causa di una mentalità troppo chiusa e maschilista.

Cos'è il Women's Equality Day

La "Giornata dell'uguaglianza delle donne" è una celebrazione statunitense che ricorre ogni anno il 26 agosto. Lo scopo è quello di commemorare l'adozione nel 1920 del XIX emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Emendamento che vieta ad ogni singolo stato a stelle e strisce e al governo federale di negare ai cittadini USA il diritto di voto in base al sesso. Di fatto questo giorno rappresenta una conquista fondamentale per le donne statunitensi, che finalmente diventarono elettrici.

La giornata è stata celebrata per la prima volta nel 1971. La data scelta, quella del 26 agosto, non è casuale, ma rimanda alla memoria il giorno preciso in cui le donne americane hanno potuto ottenere un diritto fino ad allora negato.

Quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto in America

Il 26 agosto del 1920, infatti, il segretario di Stato Bainbridge firmò il documento in cui veniva concesso alle donne americane il diritto costituzionale di voto. Il diciannovesimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti vieta di fatto di poter escludere in base al sesso dell'elettore i cittadini americani dal diritto di voto, allargando così lo stesso anche alle donne, che fino ad allora non avevano potuto eleggere i rappresentanti locali o nazionali.

Una scelta maturata in un periodo storico caratterizzato da movimenti in tutta Europa - come le suffragette - per poter sostenere la parità dei sessi anche in questo ambito. Ovviamente non è stato facile; infatti, il Congresso propose l'emendamento il 4 giugno del 1919 e gli Stati lo ratificarono in tempi non proprio brevissimi. Illinois, Wisconsin e Michigan furono i primi, il 10 giugno 1919, mentre West Virginia, Washington e Tennessee gli ultimi, rispettivamente il 10 marzo 1920 (con conferma il 21 settembre dello stesso anno), il 22 marzo 1920 e il 18 agosto 1920, più di un anno dopo.

Quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto nel resto del mondo

Se il 1920 ti è sembrato un po' tardivo per garantire anche alle donne un diritto che oggi ci sembra sacrosanto, devi sapere che la lotta per ottenerlo in altri paesi del mondo è stata anche più lunga. In alcune nazioni è addirittura storia recentissima. Il primo paese che ha accolto le elettrici è stata la Nuova Zelanda, nel lontano 1893, seguita dall'Australia nel 1901 (escludendo però gli aborigeni), la Finlandia nel 1906 e la Norvegia nel 1907.

A seguire, altri paesi hanno esteso il diritto di voto anche alle elettrici di sesso femminile. In Italia, in particolare, abbiamo dovuto aspettare la fine della seconda guerra mondiale affinché qualcosa cambiasse. Nel 1945 il suffragio universale è stato esteso anche alle cittadine italiane, che hanno avuto accesso alle urne inizialmente alle elezioni amministrative del 1945 e successivamente al referendum del 1946 che ha sancito la nascita della Repubblica Italiana e la fine della monarchia.

Un giorno per ricordare tutti i diritti conquistati dalle donne e quelli per cui ancora si lotta

Pur essendo una celebrazione tipicamente americana, è bene sottolineare che il Women's Equality Day èun giorno importante per ricordare tutti i diritti che le donne hanno conquistato, a fatica, nel corso della storia e tutti quelli per cui ancora lottano, in ogni parte del mondo. Oltre all’accesso al voto, non dobbiamo dimenticare tutte le battaglie per il diritto all'aborto, alla salute, al libero accesso alle cariche pubbliche e militari, all'equo trattamento - anche salariale - sul luogo di lavoro, alla tutela della figura femminile in ogni ambito della società, al divorzio e così via. Senza tralasciare conquiste più recenti frutto di lotte continue per combattere la cultura della violenza che, troppo spesso, ci porta a leggere nelle pagine di cronaca nera notizie di femminicidi. Battaglie che hanno permesso di emanare leggi specifiche, anche la più recente contro lo stalking, per proteggere le donne da una visione che troppo spesso le relega ancora in una situazione di sottomissione.

Le giornate mondiali in difesa dei diritti delle donne devono essere sempre celebrate

Se è vero che ogni giorno è quello giusto per lottare a favore dei diritti, non solo delle donne, ma di ogni individuo, non dobbiamo comunque dimenticare che esistono alcuni momenti durante l'anno istituiti proprio con l’obiettivo di cui fermarsi a riflettere su quanto è stato fatto e su quanto non è stato fatto per garantire equo trattamento e parità di tutti. Dalla Giornata Internazionale della Donna dell'8 marzo alla Giornata contro la violenza sulle donne il 25 novembre, passando per quella dedicata alle bambine e alle ragazze (11 ottobre), o ancora la Giornata internazionale delle ragazze nell’ICT (28 aprile) e la Giornata Mondiale delle Donne nella scienza (11 febbraio) per promuovere la partecipazione delle donne in ogni settore, anche quelli finora considerati di dominio prettamente maschile.

Un diritto negato è sempre una sconfitta di tutti. Un diritto conquistato, invece, è sempre una vittoria universale, a patto di continuare a lottare fianco a fianco affinché questo non venga calpestato e cancellato.

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