Uno dei cocktail che gli estimatori del rum bianco amano, ma è molto apprezzato anche dai fan del liquore Galliano, un distillato molto aromatico con note di spezie e vaniglia. Se ancora non si fosse capito, stiamo parlando dello Yellow Bird, un drink caraibico di cui non si è certi delle origini e della storia che c’è dietro la sua invenzione.
In molti ritengono che il nome possa derivare da una canzone haitiana, poi diventata un vero e proprio inno nazionale dei Caraibi grazie ad una riedizione del 1957 da parte dei Harry Belafonte. Ma ci sono scuole di pensiero che invece sostengono che lo Yellow Bird sia stato chiamato così per via del colore giallo acceso conferitogli dal Galliano.
In ogni caso, qualunque siano modalità ed anno di nascita, il cocktail Yellow Bird ha una ricetta originale unica ed inimitabile composta da soli quattro ingredienti. Dal 2011 la preparazione è stata inserita tra i cocktail ufficiali IBA, quindi non si può proprio sbagliare, salvo desiderare variazioni sul tema più personali.
La ricetta ufficiale del cocktail Yellow Bird
Il bicchiere dove servire lo Yellow Bird è in genere quello da Martini o la coupe, il più classico dei bicchieri cocktail in circolazione. Lo dobbiamo riempire con ghiaccio mentre prepariamo il drink, ghiaccio che andrà poi tolto poco prima di versare la bevanda nel bicchiere, che non è on the rocks, quindi non prevede i cubetti.
In uno shaker versiamo altro ghiaccio, rum bianco, liquore Galliano, triple sec e succo di lime appena spremuto, dopo di che shakeriamo per qualche secondo per combinare gli ingredienti. Come detto, prima di versare lo Yellow Bird cocktail nei bicchieri, eliminiamo il ghiaccio presente, poi filtriamo il drink con lo strainer direttamente al loro interno.
Lo Yellow Bird si può servire così semplice o con una scorza di lime arricciata, appoggiata sul bordo.
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