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La convivenza con animali esotici da compagnia comporta alcuni accorgimenti e regole da conoscere e seguire. Rettili, volatili, mammiferi, pesci, sono molti gli italiani affascinati dagli animali esotici, ma spesso non si conoscono tutti i limiti, le leggi e i rischi di scegliere come compagnia un animale esotico. Questa deve essere infatti una scelta informata e consapevole, per garantire adeguata protezione sia all’animale che al suo padrone. Se sogni di avere dei serpenti come animali domestici, ci sono almeno 7 cose che dovresti sapere.
Gli animali esotici non sono facilmente addomesticabili
Anche se vengono definiti come animali esotici da compagnia, nella maggior parte dei casi bisogna tener conto che si tratta di una convivenza molto diversa rispetto a quella che si vive con animali addomesticati come cani e gatti. Gli animali esotici mantengono spesso il loro lato ‘selvaggio’ sono difficilmente addomesticabili, non hanno subito un processo di addomesticazione sono quindi abituati a vivere nel loro habitat naturale, la vita in cattività risulta essere spesso impegnativa e ricca di incognite.
Come ricreare l'habitat dei serpenti
Se decidiamo di portare a casa un animale esotico, di qualunque genere esso sia, dovremo predisporre uno spazio adeguato, questo significa spesso predisporre la creazione di installazioni complesse, spaziose e molto sofisticate, la conoscenza di nozioni specialistiche per il benessere di questi animali provenienti da paesi lontani. Una scelta da non prendere alla leggera, che comporta un grande impegno economico, in termini di spazio domestico e di ricerca e approfondimento.
I serpenti in casa vivono in teche da gestire secondo le indicazioni degli esperti. Ci va un particolare terreno, pietre, oggetti dietro i quali il serpente può nascondersi. Da non sottovalutare, poi, temperatura e illuminazione, un contenitore con acqua e uno spazio sufficiente a muoversi.
Scegliere il serpente più adatto
Ovviamente non tutti i serpenti si possono tenere in casa in Italia. Gli esperti consigliano di prendere come prima esperienza la serpe del grano, non velenosa, piccola e buona. Altri, invece, chiedono di puntare sui serpenti reali e il falso corallo, anche loro perfetti per le prime volte con animali esotici di questo tipo.
Come pulire la teca del serpente
La teca va pulita ogni due giorni, togliendo escrementi e residui di cibo. Ogni 20 giorni, invece, bisognerebbe pulire a fondo ogni sua parte, usando prodotti pensati appositamente per i serpenti. Quando fa la muta, toglierne ogni traccia.Alimentazione del serpente
Nella nutrizione dovremo tener conto delle particolarità biologiche e anatomiche così come del modo tipico della specie di procacciarsi il cibo e di mangiare. I serpenti sono carnivori e predatori. Ognuno ha i suoi alimenti specifici, quindi è bene chiedere a un veterinario esperto. Di solito mangiano piccoli mammiferi, uccelli, piccoli anfibi o anche pesci. Bisogna nutrirli una o due volte la settimana, con prodotti comprati nei negozi appositi. Di solito il loro cibo è congelato.
Prendersi cura del serpente se sta male
Riconoscere la malattia di un serpente o di un’iguana può essere molto difficile, anche per un veterinario, per questo l’attenzione deve essere massima e i controlli veterinari una necessità da effettuare con regolarità. Scegliere solo medici veterinari specializzati in animali esotici da compagnia.
Legge in Italia per la detenzione di animali esotici
La presenza di un animale esotico in casa chiama in ballo molte questioni delicate, ci sono leggi che vietano la vendita e il possesso di specifiche razze o tipologie di animali come i grandi felini. Gli animali esotici, specialmente quelli pericolosi, sono sottoposti a norme e divieti molto rigidi. Bisogna conoscere poi gli accordi internazionali che tutelano animali e vegetali autoctoni, la trasgressione di queste norme può significare multe davvero salate, ma anche confische e arresti. Per fugare ogni dubbio meglio richiedere l'assistenza delle Autorità locali: Ministeri dell'Ambiente, dell'Agricoltura e Foreste e del Commercio Estero.
L'Unione Europea con il Regolamento (CE) n. 338 del 1997 ed i Regolamenti della Commissione n. 865 del 2006 e n. 100 del 2008 ha voluto applicare più rigorosamente e uniformemente in tutti i 27 Paesi membri i dettami della CITES per la conservazione di un maggior numero di specie rispetto a quelle elencate nelle tre Appendici. Sono infatti oltre 36.000 le specie inserite negli Allegati A, B, C e D del regolamento comunitario.
E' importante infine sapere che è vietato importare, (ri)esportare, trasportare, vendere, esporre e detenere gli esemplari tutelati dalla CITES che siano sprovvisti di specifici permessi. Specifiche sanzioni, anche di carattere penale, sono previste dalla legislazione nazionale in caso di violazioni della Convenzione e dei Regolamenti Comunitari.
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