Arriva un momento nella vita in cui sarai sommersa dai perché. Ci sono bambini che intorno ai 3 anni non fa altro che chiederti una spiegazione, che vogliono conoscere la causa o la conseguenza di qualsiasi cosa tu stia dicendo (o chiedendo lo di fare) o semplicemente amano l'espressione che fai al suono del millesimo "perché" e continuano a ripeterlo. Come rispondere?
Ogni mamma è abbastanza consapevole che quando il bambino esagera, in realtà non è interessato alle risposte, ma sta semplicemente mettendo in atto uno stratagemma di ricerca di attenzione o potrebbe trattarsi di un sintomo di iperattività. La tua parola d'ordine deve essere "pazienza". Non perdere lucidità, non innervosirti, ma sorridi e respira profondamente prima di rispondere.
Per affrontare il temuto perché puoi mettere delle regole. Prima di tutto chiedi al tuo bambino – se desidera realmente una risposta - di formulare una domanda completa perché il solo perché non ha molto senso. Il piccolo quindi sarà tenuto ad argomentare o ad approfondire la sua richiesta: spesso è un tale sforzo, soprattutto quando sono stanchi, che potrebbe rinunciare strada facendo. Se noti invece che non ha intenzione di demordere, sii corretta e rispondi. Non mentire mai. Dai spiegazioni semplici, non troppo dettagliate ma autentiche.
I perché non si fermano? Benissimo, alla terza/quarta domanda prova a porne una tu: perché pensi questo? Perché me lo stai chiedendo? Perché lo vuoi sapere? Perché credi di dover bere il latte o metterti le scarpe? Perché la mamma vuole portarti a scuola? Combattilo ad armi pari, ma sempre in assoluta serenità. Il piccolo non deve mai avere la sensazione che questo suo atteggiamento ti sta facendo ammattire.
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