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Come fare jogging correttamente? Ecco le regole d'oro!
Partire ‘leggere’
Non sempre è facile resistere, ma correre a stomaco vuoto è importante per ottenere ottimi risultati. Quindi prima di partire concediti al massimo un frutto e del succo, Durante la corsa è consentita solo l’acqua.
Ecco perché è altamente consigliato allenarsi al mattino, subito dopo la sveglia, oppure alla sera, prima di cena. In quest’ultimo caso è bene ridurre, anche poco per volta, la quantità e la sostanza della merenda pomeridiana. Consiglio ovvio, ma non sempre scontato: evitare la abbuffate post-corsa. Gli esperti consigliano di attendere almeno un’ora prima di sedersi a tavola.
Iniziare per gradi
Soprattutto all’inizio è importantissimo dare ascolto al proprio corpo e non strafare. Ecco perché, se si è al primo approccio con questa disciplina o se, semplicemente, si è fuori allenamento, è bene alternare la fase di corsa alla fase di camminata veloce.
Questo accorgimento ha la funzione di prevenire i crampi muscolari che costringono a ridurre i movimenti e, spesso, al “riposo forzato” il giorno successivo. Senza contare che, a discapito delle false credenze, anche la camminata veloce contribuisce al dimagrimento e al rassodamento di glutei e gambe. Quando avremo acquistato fiato e resistenza potremo aumentare il tempo della corsa che, comunque, dovrà durare idealmente una quarantina di minuti.
Correre a giorni alterni
Inutile dire che la condizione ideale sarebbe quella di concedersi un’oretta al giorno per il proprio benessere fisico. Ma, per l’appunto, si tratta di una condizione non sempre realizzabile e condizionata dal fattore “tempo a disposizione”.
Scendendo a compromessi, allora, sarebbe bene dedicare al jogging 3-4 giorni alla settimana, perché, come è risaputo, un solo giorno di allenamento, su sette, non produce gli effetti sperati sui chili di troppo. Un consiglio in più: alternare un giorno di corsa a uno di camminata veloce. Risultati garantiti!
Varia ritmo e intensità
Anche se una corsa lenta e regolare può garantire gli effetti sperati, il solito fattore ‘tempo’ sopesso ci costringe ad accelerare un po’ le tappe. Potremo quindi ottimizzare i minuti a nostra disposizione apportando qualche correzione alla semplice corsa lineare.
Un ottimo consiglio è quello di varare l’intensità della corsa in pianura. Alla corsa lenta è bene inserire tratti di corsa media, aumentando la sensazione di fatica e mantenendo una frequenza cardiaca elevata.
Se necessario usare il Cardio Frequenzimetro: aiuta a tenere sotto controllo lo “sforzo” e a non strafare.
La postura corretta
È importante ricordare (e sforzarsi di applicare) che una buona postura migliora quantitativamente i risultati e aiuta a correggere eventuali difetti ormai assimilati. Il piede, anzitutto, deve effettuare una rullata completa che parte dal tacco e arriva alla punta: se il movimento non risulta naturale è bene focalizzare la propria attenzione sul gesto, in modo da compierlo correttamente.
La schiena è da sempre considerata la vera “vittima” della corsa, quella che, anziché trarne beneficio, ne soffre. È bene ricordare che è necessaria una distinzione tra il livello agonistico e quello amatoriale e che un soggetto sano, che mantiene una postura dritta e naturale, non corre alcun rischio.
Riscaldamento e stretching
Spesso si tende a sottovalutare la fase del riscaldamento e dello stretching conclusivo. Sono invece due passaggi importantissimi: dieci minuti di riscaldamento eviteranno il comune problema degli strappi muscolari o delle distorsioni.
Prima della corsa è bene iniziare camminando lentamente, fermandosi di tanto in tanto per stirare i muscoli delle gambe e dei piedi, effettuando delle piccole flessioni plantari. Allo stesso modo, lo stretching conclusivo contribuirà all’allungamento del muscolo, contribuendo a raggiungere la massima flessibilità muscolare.
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