Ogni anno, a gennaio, sentiamo parlare di Blue Monday: cos’è? Letteralmente significa Lunedì Triste, nel 2005 lo psicologo Cliff Arnall lo ha indicato, appunto, come il giorno più triste dell’anno.
La conclusione è stata tratta da una curiosa equazione che, a seconda delle versioni, mette in campo variabili come il tempo trascorso da Natale, il clima, i debiti, il fallimento per i buoni propositi, il tempo dedicato al riposo o alle attività culturali. In base ai calcoli, il Blue Monday, in genere, cade il terzo lunedì di gennaio, anche se c’è chi individua giorni diversi.
La scientificità della formula è stata contestata; secondo la ricostruzione pubblicata sul Guardian, si tratterebbe di una bufala: l’esperto avrebbe prestato il nome alla trovata di un’agenzia PR per la Sky Travel.
D’altra parte, se ci pensiamo, ogni lunedì può essere considerato un Blue Monday, i fattori menzionati possono avere un loro peso sul nostro umore e c’è chi è più sensibile alla malinconia nella stagione invernale, per il suo tempo grigio e le scarse ore di luce.
Che fare, dunque, per il famigerato e sedicente giorno più triste dell’anno? Al netto di formule e contestazioni, prendiamola con ironia e facciamo del Blue Monday il nostro giorno per fare qualcosa di divertente. Ecco qualche spunto:
1) Ripetersi che la tristezza si distribuirà fra tutti i lunedì dell’anno fino a scomparire;
2) Guardare Inside Out, il film d’animazione della Disney con una persona cara;
3) Cantare ‘Ain't no mountain high enough’ come in ‘Nemiche amiche’, il film con Julia Roberts e Susan Sarandon;
4) Incontrare gli amici e rivedere insieme foto e video imbarazzanti;
5) Ridere di un nostro difetto o di qualche gaffe passata.
Condividi