Andare a fare shopping all'Ikea divide spesso famiglie e partner. C'è chi adora trascorrere intere giornate all'interno di questi punti vendita, per scovare offerte e novità e gustare anche qualche prelibatezza scandinava, e chi, invece, vede questa attività come una sorta di tortura. Tutti, però, sono concordi su un fatto: gli oggetti in vendita sono nominati in modo molto particolare. Come vengono dati i nomi ai prodotti IKEA?
Quando entriamo da Ikea, la prima cosa che salta all'occhio sono proprio i nomi strani dei prodotti. Forse anche quello rende l'esperienza di shopping all'interno di questi punti vendita davvero molto particolare. Se Billy è la libreria con il nome più "normale", ecco che poi compiano i vari Klippan, Malm, Pax. Da dove derivano queste diciture? Sappiamo tutti che si tratta di parole svedesi o scandinave. In realtà i 12mila prodotti Ikea sono un modo per conoscere la cultura di questi incantevoli luoghi.
I nomi Ikea sono stati un'idea del fondatore dell'azienda, il 90enne Ingvar Kamprad. Lui è dislessico e non riesce a ricordare i numeri presenti nei codici di ogni prodotto. Per ovviare a questo problema, ha deciso di dare dei nomi "veri", svedesi o scandinavi, facili da memorizzare. Ikea stesso è un acronimo di Ingvar, Kamprad, Elmtaryd (fattoria della sua famiglia) e Agunnaryd (villaggio dove l'uomo ha vissuto).
Esiste una sezione dedicata all'interno di Ikea che dà i nomi ai prodotti. C'è un vero e proprio database di parole e i nomi sono uguali in tutto il mondo. Non si usano termini che in altre lingue potrebbero essere equivocati o potrebbero risultare, con la pronuncia, offensivi. Per gli articoli da bagno, ad esempio, si usano nomi di laghi svedesi, per le librerie si fa riferimento a lavori o nomi maschili, per i prodotti per bambini il rimando è ad animali o aggettivi molto usati.
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