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Se vuoi lavorare come libero professionista o come lavoratore autonomo o, ancora, se vuoi aprire una tua piccola azienda, devi prima aprire la partita IVA. A livello fiscale e contabile è fondamentale per tutti coloro che fanno impresa e che, quindi, lavorano non alle dipendenze con contratti di lavoro da dipendente, ma autonomamente. Come aprire la partita IVA in Italia?
Cos'è la partita IVA
La partita IVA è un insieme di numeri che identificano un'azienda o una persona fisica che lavora autonomamente. I primi sette numeri indicano il contribuente titolare, i successivi 3 il codice identificativo dell'Ufficio delle Entrate e l'ultimo numero ha mera funzione di controllo. Sono obbligati ad aprire partita IVA le persone che lavorano in forma autonoma e non sono soggetti a reddito da lavoro dipendente.
Come si apre la partita IVA
Per poterlo fare bisogna o rivolgersi a un commercialista che procede per conto nostro oppure rivolgersi all'Agenzia delle Entrate di competenza, compilando la dichiarazione di inizio attività entro 30 giornid all'avvio del lavoro autonomo. In questa fase bisognerà individuare anche il codice ATECO dell'attività che si andrà a svolgere e bisognerà anche iscriversi all'INPS (o enti analoghi per i professionisti iscritti a un ordine professionale) per i contributi e all'INAIL per l'assicurazione.
Quanto costa aprire la partita IVA
L'apertura in sé non ha alcun costo, ma lo ha il regime fiscale che si sceglie. Al momento esistono il regime forfettario o il regime a contabilità semplificata. Per poter accedere al primo regime e pagare una percentuale inferiore di tasse, non potendo però scaricare nulla, bisogna avere requisiti ben specifici.
L'apertura della partita IVA ha ovviamente un costo se ci rivolgiamo a uno studio professionale per poter procedere con tutta la documentazione idonea e che magari ci seguirà anche in seguito per tenere la contabilità, per pagare le tasse, per essere informati su tutte le novità.
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