Coltivare lo zafferano, in sé, non è complicato, ma devi considerare le quantità necessarie per ottenere la spezia.
Per ricavarla, si coltiva il crocus sativus, che è una bulbosa, cioè un fiore che nasce da un bulbo. Si tratta di una pianta che ha un alto grado di adattabilità sia per il clima sia per il terreno, purché questo abbia un buon drenaggio e non ci siano ristagni.
La sua origine è incerta ed è legata a diversi miti, forse il fiore arriva dall’Asia Minore.
Attenzione al falso zafferano selvatico: è velenoso e mortale. E lo stesso zafferano può risultare tossico e letale se ne ingeriamo 5-10 grammi.
Come coltivare lo zafferano nell’orto o nel giardino: 11 consigli utili
1) Se vuoi dedicare un terreno alla coltivazione dello zafferano, lavoralo l’anno prima, in autunno. Per quanto riguarda la concimazione, se c’è bisogno, provvedi con del letame maturo altrimenti sfrutta quella che eventualmente avevi fatto per quanto avevi coltivato prima.
2) Avvia la coltivazione dello zafferano più o meno nella parte finale dell’estate, da luglio a settembre in base alla tua zona. Pianta i bulbi con il ciuffo verso l’alto, a una profondità di circa 10-15 centimetri. Come organizzare le file? Ci sono diversi metodi, uno consiste nel tracciare due o quattro solchi che abbiano una larghezza di circa 15-20 centimetri ciascuno. Ai lati, prevedi due ulteriori solchi più larghi, in modo da poterci passare.
3) Dopo circa due settimane dalla messa a dimora, riaccomoda i solchi con il rastrello.
4) Lascia che la natura faccia il suo corso, ovvero che le piogge nutrano i bulbi. Non devi, infatti, annaffiare lo zafferano che risente molto dei ristagni idrici.
5) Verso ottobre-novembre, vedi i fiori spuntare: raccoglili all’alba, molto presto al mattino, prima che si aprano.
6) Nell’arco della stessa giornata, devi provvedere a prelevare gli stimmi, i filamenti rossi che, essiccati in un forno ventilato o nell’essiccatore, costituiscono la spezia. L’operazione è chiamata sfioratura o mondatura, prendi solo la parte rossa.
7) Nel frattempo, i bulbi restano nel terreno e dal bulbo madre si originano altri piccoli bulbi, i bulbilli. Che fare? Le scuole di pensiero sono due: c’è chi li lascia nel terreno per qualche anno e chi preferisce espiantarli per ripiantarli in un altro terreno, nell’ottica di favorire la successiva produzione, anche perché gli dà un nuovo spazio, li può controllare ed eliminare quelli troppo piccoli o rovinati.
8) Quando estrai i bulbi, puliscili e rimuovi le tuniche e la madre, ovvero le parti disseccate: potrai ripiantarli in un terreno opportunamente lavorato, ma butta quelli rovinati. Considera che quelli più piccoli di 2,5 centimetri sono poco produttivi, in genere si eliminano.
9) Per quanto riguarda le foglie, puoi tagliarle quando vanno per diventare gialle ed eventualmente darle da mangiare agli animali.
10) Durante la coltivazione dello zafferano, fai attenzione ai topi, alle talpe, alle malattie come la fusariosi.
11) In generale, non coltivare lo zafferano nello stesso posto. Di solito, si fanno passare 10 anni prima di rimetterlo a dimora nello stesso terreno.
Come coltivare lo zafferano in vaso
Per la coltivazione sul balcone, gli step da seguire sono gli stessi, puoi usare del terriccio universale e aggiungere dell’argilla espansa per favorire il drenaggio.
Coltivazione dello zafferano e resa
Per ricavare 1 grammo di zafferano essiccato, le stime dei fiori necessari oscillano da 100 a 150 circa. Dunque, quanti bulbi dobbiamo piantare? Dipende dalla grandezza. Facendo un calcolo approssimativo, con 4 fiori a bulbo, parliamo di 25-40 bulbi circa.
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