Quando parliamo di riso venere, facciamo riferimento ad una varietà di riso dal colore marrone scuro, quasi nero, molto usato per alcuni tipi di ricette. A differenza delle varietà bianche, che normalmente hanno una quantità di amidi tale da permettere un utilizzo particolare per risotti, supplì o torte dolci e salate, il venere è invece piuttosto asciutto anche a temperatura ambiente. In questo modo diventa un buon alleato delle nostre insalate di riso fredde.
Non solo, perché il riso venere è anche un compagno ottimale di piatti caldi con verdure e pesce, con cui può essere saltato in padella previa lessatura. La portata più classica in tal senso è il riso venere con zucchine e gamberetti, un tripudio di sapori che può essere anche declinato in versione vegana con carote e cavoletti o broccoli arrostiti.
Ma ovviamente il primo passaggio è sempre una cottura in acqua bollente, in modo da rendere il riso venere più tenero. I tempi tecnici sono più lunghi rispetto ad un riso normale, che oscilla fra i 10 e i 15 minuti di media. Nel caso del venere i minuti vanno dai 35 ai 45 in pentola normale o 20-25 con quella a pressione.
L'acqua deve essere salata appena inizia a bollire e prima di calare il riso nel primo caso, mentre nel secondo il sale va messo quando la pentola inizia a fischiare. In entrambi i casi, ricordiamoci di sciacquare il riso sotto l'acqua corrente prima di cuocerlo.
Una volta che la cottura è ultimata, possiamo decidere come usare il nostro venere in cucina. Possiamo adoperarlo freddo per tortini e insalata di riso, debitamente condito con gli altri ingredienti previsti dalla preparazione che stiamo seguendo.
Se invece la ricetta è per un piatto caldo, possiamo farlo saltare in padella insieme al condimento fino a quando non ha preso bene tutti i sapori. Ricordiamoci che il riso venere non è particolarmente indicato per i risotti, in quanto ha una capacità di assorbimento dei liquidi ridottissima rispetto al riso bianco.
Preferiamolo quindi per altri tipi di preparazioni.
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