L'aglio selvatico, noto anche come aglio orsino, è una pianta commestibile e può essere gustata cruda o cotta. È un cugino selvatico dell'aglio che usi in cucina. Negli ultimi anni è diventato un ingrediente indispensabile nel calendario alimentare primaverile, ma bisogna saperlo usare correttamente.
Ha un inconfondibile odore di aglio delicato, simile all'erba cipollina. In piena fioritura, la pianta ha foglie verde intenso, larghe e appuntite, un unico stelo fiorito che produce un fiore bianco a forma di stella un po' come un bucaneve.
Una delle gioie dell'aglio selvatico è che l'intera pianta è commestibile cruda e cotta. Il bulbo sotterraneo può essere trattato come una piccola cipolla, i primi germogli funzionano come foglie di insalata o erbe sparse, le foglie più grandi possono essere tagliate e mangiate crude o cotte come gli spinaci, il gambo può essere usati come una densa erba cipollina, i fiori fanno una bella guarnizione e i baccelli dei semi aggiungono un tocco a un'insalata o possono essere marinati come un cappero da usare più avanti nell'anno.
Per raccogliere l'aglio orsino non servono altro che un paio di scarpe che non ti dispiace infangare, delle forbici e un cestino o una borsa. Una volta raccolto va conservato in un luogo fresco e buio, un sacchetto di plastica nel cassetto dell'insalata del tuo frigorifero è l'ideale. Le foglie di aglio selvatico raccolte si conservano per 3-4 giorni in questo modo, ma i fiori sono meglio utilizzati il giorno in cui vengono raccolti.
Prima di cucinarlo, va lavato molto bene. È pur sempre selvatico. Foglie, fiori e baccelli più giovani possono essere semplicemente aggiunti alle insalate e gli steli dei fiori possono essere usati come erba cipollina. Le foglie più grandi possono essere appassite come gli spinaci o frullate nell'olio, nel pesto o nel condimento.
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