Se hai un amico a quattro zampe, sarà sicuramente capitato anche a te, d’estate, di portarlo in spiaggia per trascorrere insieme a lui una giornata di mare spensierata e rilassante, e di essere oggetto delle ire di altri bagnanti che, irritati alla sola vista del pelo, ti hanno lanciato contro invettive di ogni genere - se non addirittura aggredito e invitato a lasciare la spiaggia. “Si possono portare i cani in spiaggia?” - ti sarai chiesta allora e poi ancora in seguito, ogni volta che avrai visto altri cani scorrazzare serenamente sul bagnasciuga o accucciati sotto l’ombrellone in compagnia dei loro padroni.
È ora di fare un po’ di chiarezza sulla questione.
Se l’accesso a una spiaggia è pubblico, lo è per tutti, perfino per i nostri amici pelosi, fino a quando non sopraggiunga un divieto che ne sancisca ufficialmente l’esclusione. A decidere se i cani possono andare in spiaggia sono, infatti comuni, province, regioni e capitanerie di porto. Il problema è che queste autorità emettono divieti e ordinanze spesso in contrasto tra loro, creando una gran confusione, cui spesso si aggiungono i regolamenti degli stabilimenti balneari che talvolta si arrogano perfino il diritto di stabilire se i cani possono passeggiare sulla battigia o entrare in acqua!
A venire in aiuto ai cani e ai loro proprietari sono le regole stabilite dall’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) - regole molto chiare da prendere come riferimento per evitare di commettere errori, ma anche per difendersi in caso di abusi. Conoscere i propri diritti e doveri in queste circostanze è fondamentale - come sempre, del resto!
Innanzitutto, in assenza di divieti regolarmente pubblicizzati sui canali ufficiali e chiaramente esposti su cartelli, si possono portare i cani in spiaggia. In questo caso, nessuno ha il diritto di cacciare te e il tuo cane da una spiaggia pubblica o dalla battigia - né i bagnini, né gli altri bagnanti.
Solo le forze dell’ordine - nello specifico, la Capitaneria di Porto e i Vigili Urbani - hanno l’autorità per allontanarti, solo dopo averti informata, però, della specifica ordinanza che vieta l’accesso ai cani in spiaggia. “Cosa dice la legge?”: questa è la domanda che hai diritto di porre nel momento in cui ti viene intimato il divieto di allontanamento - domanda cui le forze dell’ordine hanno il dovere di rispondere, citando il numero dell’ordinanza e la sua scadenza.
Hai perfino diritto a leggere per intero il contenuto dell’ordinanza per verificare che sia firmata dal sindaco, da un assessore o da un delegato, e pubblicata sull’albo pretorio. Inoltre, alcuni divieti sono parziali, validi cioè solo in alcuni momenti della giornata e in certi giorni della settimana, quindi conoscerne esattamente le condizioni è fondamentale.
Se, alla tua legittima richiesta, il vigile si rifiuta di mostrarti l’ordinanza, chiedi subito il numero di matricola e invia un esposto all’ente di riferimento; se poi il divieto non fosse chiaramente esposto, o meglio, se sul cartello d’affissione non fossero riportati numero e scadenza dell’ordinanza, in caso di multa potrai appellarti a questa eventualità per fare valere i tuoi diritti presso un giudice di pace.
Quanto al comportamento da tenere con i propri cani in spiaggia – ad esempio cosa fare in caso di deiezioni o in presenza di bambini - esistono dei doveri ben precisi, che in realtà non sono altri quelli suggeriti dal buon senso, quelli a cui anche in città di solito ti attieni.
Avere sempre con te palettina e sacchetti per la raccolta degli escrementi e una bottiglietta d’acqua per coprire la pipì del tuo cagnolino ti metterà al riparo da rimostranze o ammonimenti.
Tenere il cane al guinzaglio quando passeggi sulla battigia, soprattutto in presenza di bambini che potrebbero spaventarsi, anziani che potrebbero perdere l’equilibrio o altri cani con cui il tuo compagno peloso potrebbe giocare un po’ troppo fragorosamente, sono le altre norme di buon comportamento che ti terranno lontano dai guai!
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