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No ai luoghi comuni
La maternità da manuale non esiste. Molti libri cercano di rassicurare la futura o la novella mamma su reazioni, comportamenti e vicissitudini che dovrebbero coinvolgere i primi anni di vita vissuti dal figlio tanto desiderato. Meglio, però, non eccedere nella lettura libri che inducono a pensare che si possa diventare una perfetta madre solamente seguendo alcune regole.
La madre che ha avuto una duplice esperienza di maternità ha verificato sul campo che lo stesso comportamento con il primogenito non ha sortito i medesimi risultati con il secondogenito e questo non certo per propria inettitudine. Non è matematico che un bambino che mangia, dorme e cresce tranquillamente sia tale per bravura della madre o una cattiva mamma nel caso contrario.
I sensi di colpa
Fin dall’inizio ogni mamma può trovarsi ad affrontare i sensi di colpa magari perché non è in grado di allattare il bambino al seno. Proprio per questo subentrano in lei pensieri negativi sulla propria inadeguatezza ed incapacità.
Eppure nessuno insegna ad una donna il mestiere più bello e più faticoso della sua vita, la madre impara sul campo sbagliando e correggendosi lungo il percorso di crescita del proprio bambino. Ecco alcuni punti di riflessione che devono aiutare la donna a vivere il ruolo di madre con maggiore serenità senza sentire la colpevolezza di molti normali avvenimenti.
Un aiuto dagli esperti
Tuo figlio non mangia? Non dorme? Non cammina o parla alla giusta età? Non fartene un cruccio e non fantasticare sulle possibili cause associandole a tuoi errori ma affidati a buoni esperti, se possibile consultane sempre un paio per decidere qual è la strada da seguire a seconda della soluzione offerta dallo specialista.
Ricorda che rivolgersi agli esperti con fiducia e non sostituirsi ad essi è la scelta migliore sia per te che per tuo figlio.
Tuo figlio è unico
L'inserimento all'asilo è stato massacrante e il bambino piange come un disperato al momento di lasciarti mentre molti altri sono sereni già dal primo giorno? Tuo figlio più grande mangia frutta e verdura mentre il secondo non ne vuole sapere? In classe i risultati del ragazzo sono poco soddisfacenti mentre il cugino è molto più bravo di lui?
Evita di fare paragoni. Ogni bambino ha la sua storia e il suo percorso, rispetta i suoi tempi stagli vicino e non mortificarlo ma soprattutto non pensare che queste differenze siano frutto di una tua incapacità come madre.
Non impuntarti
Sognavi un figlio violinista ed invece vuole giocare solo a calcio, volevi una figlia ballerina ed invece le piace l'hip hop, pensavi che non avrebbe avuto problemi con lo studio ed invece sei costretta ad aiutare tuo figlio nei compiti.
Per vivere serenamente gli avvenimenti che coinvolgono il ragazzo bisogna tenere conto delle sue necessità senza impuntarsi su desideri o sogni che non gli appartengono. Non si devono proiettare sui figli i propri sogni o le possibili rivincite perché lo costringeresti a fare cose per cui non è portato e che arriverebbe ad odiare.
Apprezza il tuo lavoro
Sei indulgente con tuo marito o con il compagno se non ha voglia di giocare con tuo figlio, perdoni la nonna che lo vizia senza ascoltare le tue richieste mentre spesso non perdoni le tue mancanze. Imparare ad accettare i propri limiti aiuta a vedersi positivamente.
Ma in realtà è più importante cercare di creare empatia con i figli in ovvero condividere in modo positivo emozioni e azioni. Il lavoro più importante della madre è quello di creare un equilibrio emotivo con il proprio bambino. Questo modo di approcciare sarà sicuramente di aiuto per prepararsi ad affrontare tutte le avversità della la crescita.
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