La crescia di Pasqua è una preparazione salata al formaggio tipica delle Marche: un lievitato che si consuma nel periodo pasquale, noto anche con il nome di torta al formaggio. Si dice che la ricetta sia nata nel monastero Santa Maria Maddalena in Serra de’ Conti, in provincia di Ancona. Nella regione del centro Italia sono tante le varianti: all'impasto si possono aggiungere anche dei cubetti di formaggio. La crescia si serve con salumi e affettati, con formaggio a fette, con le uova sode: è la tipica colazione del mattino di Pasqua nelle Marche e si può anche conservare per qualche giorno, magari per il pic nic di Pasquetta, o congelare nel freezer.
Preparazione
Mescoliamo la farina insieme al formaggio e al pecorino grattugiati. Sciogliamo il lievito di birra fresco nel latte a temperatura ambiente insieme allo zucchero (in caso di lievito di birra secco, questo va mescolato direttamente alla farina, non c'è bisogno del latte per scioglierlo).
Aggiungiamo il latte alla farina e iniziamo a impastare, unendo poi le uova una alla volta. Azioniamo le fruste alla massima potenza e aggiungiamo poi l'olio extravergine di oliva. Da ultimi mettiamo sale e pepe, continuando a impastare con cura.
Mettiamo l'impasto sul piano di lavoro infarinato e facciamo le classiche pieghe: copriamolo poi con uno strofinaccio e ripetiamo le pieghe altre due volte a distanza di 20 minuti. Con l'impasto facciamo un panetto tondo e lasciamolo lievitare in uno stampo da 18 centimetri con i bordi alti, rivestito di carta da forno. Di solito si usa l'apposito stampo per la crescia o quello del panettone.
Lasciamo lievitare l'impasto nel forno spento, con la luce accesa: deve raddoppiare di volume e potrebbero volerci anche quattro ore. Cuociamo poi in forno caldo statico a 180 gradi nel ripiano basso per 45 minuti. Riduciamo, poi, la temperatura a 160 gradi e continuiamo a cuocere per altri 20 minuti. Per capire se la crescia di Pasqua è pronta possiamo fare la prova dello stecchino.
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