Spesso di fronte a una torta invitante, a una pizza fumante o a qualunque altro piatto che stimola l'appetito, sentiamo il diretto interessato pronunciare la frase "Ho l'acquolina in bocca". Si tratta di un detto popolare che viene utilizzato quando c'è del cibo davanti a noi in grado di solleticare il nostro palato e di stimolare la salivazione in bocca, fenomeno naturale che avviene sempre quando vediamo bevande o alimenti che ci piacciono e vorremmo mangiare o anche solo quando ne percepiamo il profumo o ne sentiamo parlare.
Avere l'acquolina in bocca significa proprio questo: desiderare ardentemente qualcosa da mangiare o da bere che vediamo con gli occhi, percepiamo con l'olfatto o semplicemente di cui sentiamo pronunciare il nome. La frase deriva dal fatto che, di fronte a qualcosa che ci piace, la salivazione in bocca aumenta. Quando mangiamo e beviamo, infatti, le papille gustative sulla lingua (i calici gustativi) inviano uno stimolo nervoso al cervello, direttamente al centro deputato al senso del gusto. Questo risponde attivando le ghiandole salivari.
A loro volta, le ghiandole salivari, convinte che presto il contenuto di quel buon piatto o di quel bel bicchiere arriverà nel nostro cavo orale, si azionano, iniziando a produrre più saliva per poter favorire il processo di digestione. Il fenomeno, in realtà, si può manifestare sia quando mangiamo sia quando sentiamo l'odore o vediamo quel cibo. O anche solo quando ci pensiamo: in questi casi si tratta di riflessi incondizionati.
Avere l’acquolina in bocca, dunque, significa desiderare ardentemente qualcosa da mangiare o da bere. Così intensamente che le ghiandole salivari iniziano a prepararsi aumentando la produzione di saliva e innescando il meccanismo dell’”acquolina in bocca”. Il termine, però, si può usare anche al di là del mero ambito alimentare, indicando qualunque cosa si voglia più di ogni altra cosa al mondo.
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