Molto spesso portiamo in tavola degli ingredienti non sapendo che non sono proprio la stessa cosa. Confondiamo non solo i termini con cui li chiamiamo, ma siamo proprio convinti che non ci siano differenze. Quando invece non è così. Ad esempio, alzi la mano chi conosce la differenza tra cavolo cappuccio e verza. A vederli sul banco del mercato, nel negozio di frutta o verdura o nel reparto ortofrutta del supermercato potrebbero sembrare lo stesso ortaggio. Ma non è proprio così.
Il cavolo verza, nello specifico, è una varietà di Brassica oloracea. Le sue foglie sono verde acceso, grinzose, con increspature dappertutto e nervature visibilissime. La pianta si coltiva in particolare nelle regioni del nord Italia, ma le sue coltivazioni sono frequenti anche nel Centro. Anche il cavolo cappuccio bianco appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, come il cavolo verza, ma le sue foglie sono ben diverse: sono, infatti, lisce, larghe, bianche. In alcuni casi, però, la pianta può avere anche foglie verdi e viola.
Le differenze tra il cavolo verza e il cavolo cappuccio sono proprio nelle foglie, che sono decisamente diverse, sia per colore sia per forma e consistenza. Si possono facilmente riconoscere al tatto, così come al gusto. Il cavolo cappuccio, inoltre, si può mangiare crudo, magari in insalata, mentre il cavolo verza si deve mangiare previa cottura.
Confonderli è semplice, sia perché il nome è simile sia perché a uno sguardo frettoloso non si notano le differenze che però saltano all'occhio non appena si guarda meglio l'ortaggio che si ha davanti. Anche al tatto è decisamente facile distinguere queste due verdure che, comunque, hanno tanti benefici per la nostra salute, essendo ricchi di antiossidanti e ci aiutano a proteggere la salute del cuore e dell’apparato vascolare. Sono anche ortaggi utili per rinforzare giorno dopo giorno il sistema immunitario.
Condividi