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Ogni giorno, in ogni casa, gli sprechi alimentari sono davvero molti. Ancora non abbiamo compreso quanto sia indispensabile compiere sempre scelte consapevoli, anche quando, terminato il pranzo o la cena, avanza qualcosa, o quando facciamo la spesa. Non si butta via niente, come dicevano le nostre nonne. Tutto può essere recuperato, anche quando si parla di food. Prima di vedere come fare per non buttare via cibo ancora buono da mangiare, cerchiamo di capire quali sono gli sprechi maggiori in cucina.
In Italia si parla di spreco di cibo in riferimento ai prodotti buttati nell'immondizia perché scaduti, avanzati o deteriorati. Gli alimenti possono essere gettati via già a partire dalla piccola o grande distribuzione, ma anche tra le mura domestiche le cifre sono allarmanti.
I cibi più sprecati nelle nostre cucine sono nell'ordine:
- frutta fresca
- cipolle
- aglio
- patate
- pane fresco
- verdure
- insalata
Si tratta di alimenti facilmente deteriorabili, che bisogna comprare con consapevolezza, evitando di acquistare quantità troppo ingenti. Teniamolo in considerazione quando facciamo la spesa: meglio andarci una volta in più alla settimana, che riempire frigorifero e dispensa di cibi che poi finiamo per buttare via perché andati a male. Mentre se il cibo avanza in tavola, ricorda che c'è sempre un modo per "riciclarlo".
Cosa fare con gli avanzi di cibo?
La domanda non è banale se si pensa che la gestione e la conservazione degli avanzi è una delle principali cause di avvelenamento. Per conservare i cibi cotti o crudi è indispensabile seguire delle regole di sicurezza alimentare che diminuiscano la possibilità che nell'alimento possano proliferare germi o batteri.
Il primo importante accorgimento da tenere, in caso di cibi cotti, è quello di riporli nel frigorifero o nel congelatore entro due ore dal momento della cottura (un'ora nel periodo estivo); dopo due ore che la pietanza rimane a temperatura ambiente cominciano a riprodursi dei dannosi batteri che rendono l'alimento pericoloso e in questo caso è opportuno gettarlo.
Perché il cibo non sia contaminato da fonti batteriche i recipienti che lo contengono devono essere puliti come il banco della cucina, le mani ed eventuali attrezzi utilizzati. In caso di grandi quantità di cibo da gestire è meglio suddividerlo in recipienti più piccoli che abbiano una profondità inferiore a 5 cm in modo che si raffreddino più velocemente. È bene che nel frigorifero i recipienti non siano troppo vicini in modo che l'aria fredda possa circolare più velocemente.
Prima di congelare una pietanza è necessario attendere che si raffreddi, solo in questo modo si riesce a conservare meglio la struttura dell'alimento stesso. Per evitare contaminazioni, ogni contenitore deve essere chiuso da un tappo oppure sigillato con della pellicola trasparente, in questo caso per creare l'effetto sottovuoto premi con la mano verso il basso prima di sigillare il recipiente in modo da far uscire l'aria che è la vera responsabile del deterioramento degli alimenti.
Gli avanzi devono essere consumati entro due giorni dalla loro cottura soprattutto quelli che contengono uova, carne o pesce. Discorso a parte per due ortaggi la patata e la carota, che non possono essere conservate per il giorno seguente ma vanno cotte e mangiate, il rischio infatti è che si sviluppino delle sostanze denominate nitriti che sono potenzialmente cancerogene.
Ci sono tre modalità sicure per scongelare i cibi avanzati: immergerli con la busta in acqua calda, cuocerli nel forno tradizionale o nel microonde, oppure lasciarli nel frigorifero fino a completo scongelamento. Salse, sughi e minestre precedentemente congelati andrebbero fatti bollire per qualche minuto mentre altre tipologie di cibo vanno cotte in forno a 75° C. I cibi non devono essere scaldati più di una volta perché non perdano le loro proprietà e non si alterino, quindi versa nel piatto solo la porzione che desideri mangiare. Non conservare per il giorno dopo gli avanzi di cibi scongelati e non mescolarli ai cibi freschi.
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