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Introduzione all’Origami

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L’arte dell’origami ha una storia antica, una tecnica decorativa orientale che permette di creare figure fantasiose basandosi solamente sull’arte della piegatura.

Indice dell'articolo

L’arte di piegare la carta

Il termine origami rappresenta l’arte di piegare la carta in modo artistico utilizzando specifiche tecniche e procedimenti. Il suo nome deriva dal giapponese ‘ori’ (piegare) e ‘kami’ (carta), ma si tratta molto probabilmente di un’arte di origine cinese anche se alcune testimonianze si trovano anche in Medio Oriente.

Nella cultura orientale l’origami ha anche significati filosofici, in passato si utilizzava preziosa carta realizzata a amano e le figure create venivano utilizzate nel corso di riti religiosi. A partire dalla fine del XVIII secolo la tecnica si è diffusa anche in Europa.

Le pieghe per iniziare

L’arte dell’origami può essere molto complessa e raffinata, ma per iniziare bastano alcune nozioni base molto semplici. Per avvicinarsi all’origami possiamo imparare alcune pieghe fondamentali, quelle che sono usate in molti lavori.

A valle: questo tipo di piega si ottiene abbassando il foglio nella nostra direzione sia in diagonale che in orizzontale.
A monte: il foglio viene piegato nella direzione inversa ovvero verso la direzione del piano.
A libro: piega a valle su un foglio già sottoposto ad altre piegature.
A fisarmonica: successione di una piega a valle e una a monte. Oltre alle pieghe ci sono le basi: quadrata, triangolare, rettangolare, che si ottengono tramite una successione di pieghe.

Le basi più semplici

Oltre alle pieghe ci sono le basi. Le fondamentali sono la quadrata, triangolare, ad acquilone, che si ottengono tramite una successione di pieghe.

Quadrata: facile da comprendere si tratta di un classico quadrato formata da due pieghe a valle lungo le diagonali.
Triangolare: formata dalla successione di pieghe a valle lungo le mediane.
Aquilone: si forma piegando i due lati del foglio alla stessa angolatura in modo da farli combaciare lungo la diagonale.
Pesce: si tratta di un procedimento abbastanza complicato per creare la classica forma a rombo. Gru: variante del pesce viene usato come augurio o centrotavola.

I materiali dell’origami

Da questo punto di vista è senza dubbio una delle tecniche decorative più semplici ed essenziali. Non essendoci nessun tipo di taglio, incollaggio o altro tipo di operazione, l’unico materiale occorrente per l’origami è la carta. Deve quindi essere scelta nel modo più appropriato.

Chi è alle prime armi potrà sperimentare le pieghe base o le composizioni più semplici utilizzando una carta comune. Quando la maggiore manualità permetterà di fare meno errori potremo utilizzare delle carte più specifiche, alcune possono essere anche molto costose. Il tipo di carta va scelto a seconda del progetto: per dei fiori potremo usare la carta velina, sottile e resistente, cartoncini più spessi potranno essere usati per piccole scatoline o contenitori. Esistono poi vari tipi di carta, metallizzata, finta pergamena, da legatoria…

Le misure del foglio

Molto delicata è anche la scelta della dimensione del foglio di carta da utilizzare per l’origami. La misura ideale è medio piccola, si va da un formato ‘fotografico’ 10x12 cm per le forme più semplice, fino ad arrivare ad un A3 per le forme più raffinate e che richiedono un numero maggiore di pieghe.

Fogli troppo grandi potrebbero tendere a ricadere e a ripiegaersi su se stessi rovinando l’effetto dell’origami. Anche la scelta di fogli troppo piccoli richiede abilità e potrebbe causare dei problemi.

La carta washi

La scelta più classica è la tradizionale carta washi, una prestigiosa carta realizzata a mano. Questa carta si ottiene attraverso un antico procedimento, lavorando manualmente e intrecciando assieme tre tipi di arbusti (kozo, matsumata, gampi) che vengono selezionati con molta cura.

Le fibre sono battute in acque di fiume e raccolte in fasci di rafia, vengono quindi sottoposte a vari procedimenti, tra cui battitura, bollitura, candeggio in acqua sotto il sole, l’aggiunta di una mucillagine, l’elemento base per creare i fogli washi attraverso la creazione di un foglio gommoso. Nasce così una carta artigianale e inimitabile per qualità, resistenza e caratteristiche tecniche.

Metallizzato o ‘bagnato’?

Infine, tra i tanti tipi di carta che si possono utilizzare, meritano un’attenzione particolare le due soluzioni più interessanti.

Effetto metallizzato
Si tratta di una normale carta con retro metallizzato, particolarmente decorativa perché rende più nette le pieghe e resistente l’origami. Possiamo realizzarla con il fai da te attacando uno strato dicarta metallizzata da cucina ad uno strato di carta sottile colorata.

Effetto ‘bagnato’
Una delle tecniche più difficili da realizzare, ma anche tra le più belle e d’effetto, consiste nel bagnare i fogli che si intendono piegare per l’origami. Prima di iniziare si inumidisce il cartoncino con una spugna leggermente bagnata, in questo modo la carta diventa più malleabile, ma la piegatura richiederà maggiore attenzione. L’origami può però essere modellato e definito in modo più morbido e creativo rispetto alle normali pieghe.

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