SCUOLA ED EDUCAZIONE

Come cambiano i voti a scuola con la nuova riforma

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La nuova riforma cambia le valutazioni degli alunni

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha reso pubblica la sua riforma della scuola: cambiano alcuni piccoli grandi aspetti ed è bene che le famiglie italiane ne siano a conoscenza. Ad esempio, come cambiano i voti a scuola con la nuova riforma e cosa dobbiamo sapere su giudizi e valutazioni, non solo per le materie, ma anche per la cosiddetta condotta?

Secondo un'ordinanza firmata dal ministro dell'Istruzione, le valutazioni nella scuola primaria tornano a essere espresse con giudizi sintetici. I voti saranno dati non più con gli attuali "Avanzato", "Intermedio", "Base", "In via di prima acquisizione", ma con una scala che va da "Ottimo" a "Non sufficiente", com'era un tempo. Ogni giudizio sarà anche accompagnato da una descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti in tutte le materie oggetto di studio.

Per il ministro questa riforma è “un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente”. Inoltre, "l'introduzione dei giudizi sintetici nelle scuole primarie permette di migliorare la comunicazione con le famiglie e l’efficacia della valutazione.

Negli anni la scuola primaria ha cambiato spesso modalità di valutazione. Si è passati dai numeri da 1 a 10 ai giudizi descrittivi che vanno da "Avanzato" a "In via di prima acquisizione". Non si tornerà ai numeri e nemmeno alle lettere da A ad E, come è stato un tempo, ma a un altro sistema forse di più immediata comprensione, anche se i giudizi sintetici sono sicuramente il modo migliore per capire il grado raggiunto a scuola, senza etichette troppo restrittive.

Novità arriveranno anche in merito al voto di condotta, che torna anche nella scuola secondaria di primo grado, la "vecchia" scuola media. Sarà espresso in decimi e peserà maggiormente sulla valutazione finale. La riforma potrebbe entrare in vigore ad anno scolastico già avviato e le nuove disposizioni dovrebbero essere utilizzate da tutti gli istituti, dandone informazione ai genitori preventivamente, ovviamente.

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