I bambini sono attratti da device, tecnologia e mondodigitale, e non c’è modo di distoglierli da questo universo che ormai, volenti o nolenti, ci appartiene.
La tecnologia è sicuramente un bene perché ci facilita in molte azioni e ci permette di comunicare con persone in tutto il mondo in modo più facile, inoltre gli strumenti tecnologici ci consentono di risparmiare tempo.
E questi sono solo alcuni dei vantaggi. Ma cosa può rappresentare per i più giovani tutto ciò?
I bambini e ragazzi hanno bisogno di misurare l’uso della tecnologia e in particolare dei videogiochi. Non serve dare divieti perché per loro potrebbe diventare una questione di ripicca, qualcosa per cui non possono fare a meno, proprio perché frutto di un divieto.
La parola chiave è dosare. Non sempre è facile perché il gioco online sembra attrarre in modo dirompente (e non solo i bambini e i ragazzi). Ma come capire se i ragazzi sono dipendenti dai giochi ed eventualmente correre ai ripari?
Ecco una serie di atteggiamenti che devono rappresentare un campanello di allarme per genitori o adulti di riferimento:
- Mentire ad amici o a familiari per quanto riguarda il tempo trascorso a giocare
- Calo nel rendimento scolastico perche il ragazzo pensa solo ai videogiochi e non fa i compiti
- Isolamento dagli altri, preferire stare a casa piuttosto che uscire con gli amici, per passare più tempo a videogiocare
- Ansia o rabbia suscitata dal gioco durante e dopo la sessione
- Non riuscire a controllare l’uso e a limitare il tempo di gioco
- Videogiocare diventa un’abitudine o, peggio, una necessità
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